IDV: per le comunali Di Pietro non basta

Così il capogruppo di Idv al Comune, Gino De Nigris. Ci si prepara per le amministrative di maggio. «A gennaio ci sarà ancora molta confusione. Alle vicende politiche nazionali, tutt’altro che superate, si aggiungeranno le variabili locali». Variabili che interesseranno anche l’IDV? «Interesseranno tutti! Vede, Di Pietro si sta battendo moltissimo ma il suo messaggio resta confinato ai media. Il suo attivismo non si traduce in azioni sul territorio. Quando le azioni dei singoli non sono sostenute dalla base possono facilmente perdere la loro efficacia». Ha individuato responsabilità? «La direzione nazionale ha invitato gli eletti, i segretari provinciali, i coordinatori regionali a dare maggiore slancio ad iniziative ed azioni sul territorio. Più che un incoraggiamento, un segnale preoccupante. Un partito che non ascolta, non si riunisce, non discute, non si esprime, non decide, non incarna il sentimento dei cittadini. Campare sulla politica che un leader svolge lontano dal territorio può andare bene per elezioni nazionali, non per quelle locali dove il rapporto con l’elettore è diretto ed immediato ed i problemi non sono l’Afghanistan o le grandi riforme». Cosa propone? «Umiltà, responsabilità, coraggio sono al momento gli elementi che reputo indispensabili per creare le condizioni necessarie per affrontare i prossimi appuntamenti elettorali». Spieghiamole «Umiltà: per riconoscere che sul territorio manca l’autorevolezza di un leader capace di sintetizzare e facilitare gli sforzi individuali e collettivi. Responsabilità: per affrontare i problemi interni e creare un gruppo in cui stanno dentro tutti quelli che condividono un progetto: gli eccellenti e i mediani, gli uomini di punta e quelli di spogliatoio, gli idealisti e i supporter, i signorsì e signornò. Coraggio: per assorbire tensioni e retoriche. Per superare risentimenti. Per affrontare passaggi politici ed elettorali nelle sedi ufficiali del partito. Per presentare una proposta svincolata dalla subalternità e dalla dipendenza dagli altri partiti. Solo così si evitano scelte incerte o decisioni mutuate da chi, dall’esterno, avendo obiettivi diversi dall’IDV, può condizionarne i comportamenti». Le comunali si avvicinano. Ancora tutto da decidere? «Meglio stare nel mare in tempesta che oggi in politica. Lì almeno hai una bussola che ti indica sempre la stessa direzione: il Nord sta a Nord, il Sud a Sud. In politica i punti di riferimento si confondono continuamente». L’Idv è per la riconferma di Pepe? «Sono sincero: non so rispondere a questa domanda. Potrei darle una risposta in politichese ma è un linguaggio che non mi appartiene. Stando alla cronaca, apparsa più volte anche su questo giornale, dirigenti di partito hanno sempre criticato e giudicato negativamente l’operato dell’attuale Sindaco. Ci sarà un ravvedimento? Si seguirà la linea delle alleanze nazionali o la strategia locale? Cosa succederà è difficile prevederlo anche perché si parte da un’impostazione metodologica sbagliata». In che senso? «Si parte da un nome, si forma l’alleanza, si stabilisce il programma. Non sarebbe meglio il contrario: partire da un programma, verificare chi è d’accordo, scegliere la persona che ha le qualità per realizzarlo?». Una richiesta complessa «Una richiesta coerente dettata dalle ragioni sopra espresse. Se non ascolti la città, come fai a fissare gli obiettivi?». Il vostro gruppo consiliare ha dimostrato una certa fatica ad adeguarsi. «Riteniamo che la dignità sia il regalo più bello che l’uomo può fare ogni giorno a stesso. Siamo stati sempre corretti, leali e coerenti. Abbiamo sempre parlato alla luce del sole, mai tramato nell’ombra o negoziato in qualche segreteria con questo o quel dirigente. Per noi la politica non è un dogma. Ascoltare, comprendere e discutere le scelte è una prerogativa fondamentale per chi, a qualunque livello, ha mandato di rappresentanza. Se questa è inadeguatezza, ne siamo orgogliosi».  

 
IL MATTINO del 4 Dicembre 2011

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