IL MATTINO: “Doping, blitz dei Nas nel ritiro del Benevento “. Controlli anche nella sede della società e nei due centro sportivi

Non c’è pace per il Benevento in questa stagione.

Ieri i carabinieri hanno perquisito l’hotel di Roma dove da giorni soggiorna la squadra di Marco Baroni. A riportare la notizia è il quotidiano IL MATTINO nell’edizione odierna (ndr sabato 7 ottobre 2017).

Sono state ispezionate dai NAS le sedi operative del Benevento Calcio di via Santa Colomba, lo Stadio Ciro Vigorito in contrada Santa Colomba ed il centro di a Paduli, oltre come già detto, l’Hotel Mancini a Roma dove gli uomini di Baroni, riporta IL MATTINO, stanno svolgendo da un paio di settimane il proprio ritiro.

“Si tratta non soltanto di prassi giudiziaria, si legge dall’articolo, ma di una vera e propria ‘notitia criminis’ che deve ricevere la dovuta attenzione con l’attività investigativa, nei casi in cui vi è un allarme legato all’uso di qualunque genere, volontario o involontario, di sostanze ritenute dopanti in ambito sportivo, poiché iscritte negli appositi elenchi internazionali del Wado”.

I militari dell’Arma sono «piombati» sulla «vicenda Lucioni», poiché investiti da una Procura della Repubblica, quella di Benevento, per competenza territoriale sulla commissione del presunto «reato».

Poiché – conclude IL MATTINO – per conseguenza giuridica l’accertamento di un caso di doping può presupporre un reato di tipo penale e per questo dai tribunali sportivi si è già passati a quelli ordinari penali, che hanno il compito di verificare proprio se le condotte poste in essere possano profilare qualche tipo di reato da discutere non soltanto in un processo di natura sportiva ma anche di tipo penale.

I militari dell’Arma hanno fatto ricerche di medicinali ed anche verificato la documentazione comprovante eventuali acquisti di prodotti non consentiti.

Anche perché, va ricordato, Lucioni ha pubblicamente dichiarato e poi ribadito proprio giovedì, dinanzi alla Procura del Nado nell’audizione dedicatagli dal Procuratore Alberto Cozzella, che il Clostebol, la sostanza steroidea anabolizzante, ritrovatagli nelle urine dopo Benevento-Torino era il frutto di uno spray cicatrizzante utilizzato su consiglio del medico sociale giallorosso. Dottore, anch’esso, che per tale ragione è già stato convocato per mercoledì’ alle 10,30 dinanzi allo stesso Procuratore Capo antidoping titolare dell’inchiesta sulla vicenda.

Nella mezz’ora passata a rispondere alle domande del procuratore capo Alberto Cozzella, il difensore del Benevento – che la scorsa settimana ha compiuto 30 anni – ha ribadito giovedì 5 ottobre – quanto già dichiarato non appena saputo dell’esito del controllo ovvero di aver assunto la sostanza contenuta in uno spray cicatrizzante su indicazione del medico sociale del Benevento.

“Sono tranquillo, ho spiegato come sono andati i fatti, non mi sono inventato storie – le parole di Lucioni, che ha rinunciato alle controanalisi per accorciare i tempi del giudizio -. Spero si sistemi tutto per il meglio e nel più breve tempo possibile, voglio tornare presto in campo. I miei compagni? Mi stanno vicino, mi stanno aiutando a livello morale avendo capito che comunque non ho responsabilità, mi danno fiducia”

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