IL MESSAGGIO DELLA SUMMER SCHOOL: “COME MERIDIONALI DOBBIAMO SALVARCI DA SOLI, METTERCI IN PRIMA FILA E CREDERCI”

Per due giorni a Pietrelcina mondo del Terzo Settore, rappresentanti accademici ed esponenti delle istituzioni locali si sono confrontati sul tema «Desideriamo un sud in cui presto sarà domani». Questo il topic promosso dall’edizione 2022 della Summer School organizzata nel Sannio nelle giornate di venerdì 9 e sabato 10 settembre dal «Laboratorio per la felicità pubblica» ed «A.N.L.A. onlus» in collaborazione con il Comune di Pietrelcina.

Presso il Centro di Formazione Professionale – Ricerca e innovazione in via Maresciallo Pasquale Mandato, i relatori della Summer School si son alternati al tavolo dei lavori affrontando i diversi temi proposti dall’organizzazione: «La felicità pubblica per il rilancio dei nostri territori»; «Il Sud nel Mediterraneo di fronte alle crisi e agli scenari di speranza e di fraternità»; «Il Sud che prende l’iniziativa nella cultura, nell’agroalimentare, nel turismo sostenibile» e «Il Sud che prende l’iniziativa con il PNRR per creare le condizioni dello sviluppo e del lavoro». Importanti i contributi alla discussione con interventi altamente qualificati come quelli di Salvatore Mazzone, Sindaco di Pietrelcina; Ettore Rossi, Coordinatore del Laboratorio per la felicità pubblica; Edoardo Patriarca Presidente Nazionale A.N.L.A.; Marco Musella, Professore ordinario di Economia politica presso l’Università di Napoli “Federico II”; Grazia Servidio, Dirigente di ricerca SVIMEZ; Domenico Rossi, Assessore all’Istruzione Comune di Pietrelcina; Luigi Ferraiuolo giornalista di TV2000 e scrittore;  Gerardo Dell’Orto, Direttore provinciale Coldiretti Benevento; Gianna De Lucia, Fiduciaria Condotta Slow Food di Benevento; Mauro Giardiello, Professore di Sociologia dell’Educazione presso l’Università degli Studi di Roma Tre; Sua Eccellenza Mons. Felice Accrocca Arcivescovo di Benevento; Francesco Saverio Coppola, economista e Segretario generale dell’Associazione Internazionale Guido Dorso; e Francesco Monaco, capo del Dipartimento Fondi europei e investimenti territoriali della Fondazione per la Finanza e l’Economia Locale (IFEL).

«Quest’anno la nostra Summer School – il commento a margine dell’iniziativa di Ettore Rossi – ha voluto mettere a fuoco quella che è oggi la Questione del Mezzogiorno che a nostro visto è stata dimenticata dall’agenda politica eppure resta una parte significativa del paese con tanti cittadini che non possono avere una vita dimezzata rispetto al resto dell’Italia. Ecco perché ci siamo soffermati fondamentalmente su tre aspetti. Prima di tutto, quello che è il ruolo del Sud nel contesto Mediterraneo. Poi prendere spunto dalle risorse fondamentali del Mezzogiorno e penso alla cultura, al turismo, ai percorsi enogastronomici e come utilizzarle per un rilancio del Sud. E poi la questione lavoro, perché il Sud ha fame di lavoro, ma oggi chi lavora è spesso un lavoratore povero. La conclusione è che noi oggi abbiamo bisogno di nuove strategie e di nuove politiche. C’è un desiderio, quello di rilanciare la Questione Meridionale, e il tema del desiderio è fondamentale in questo momento».

«Il Laboratorio per la felicità pubblica approfondisce un tema importante per un Mezzogiorno che vuole avere un ruolo, che vuole resistere, e che vuole costruire una prospettiva di futuro – le parole di Pasquale Orlando, consigliere del direttivo del CSV Irpinia Sannio -. Assieme a chi lavora per pensare e costruire ipotesi di sviluppo e di opportunità il Centro Servizi per il Volontariato di Irpinia e Sannio è presente e partecipa in modo intenso, con i propri servizi e la propria attività di comunicazione. Lo ha fatto anche in questa bella occasione per una attività che segue il flusso antico di riflessione del movimento cattolico, democratico e sociale per ritrovare opportunità ed esperienze significative nel Mezzogiorno».

«Da questo convegno parte un messaggio di prospettiva per il Sud ed il Mediterraneo – l’intervento di Grazia Servidio di Svimez –, prospettiva che non può prescindere dalla valorizzazione delle Zes che vanno interconnesse tra loro e sviluppate nella loro attività di zone di attrazione di investimento».

«E’ questo un momento di grande passaggio e cambiamento – ha ricordato Edoardo Patriarca – e l’Italia che incontreremo nei prossimi anni sarà un’Italia diversa. Questo incontro è un incontro per ripensare il futuro, il paese, un paese che deve pensare i bambini e le bambine e quei territori che sono la gran parte del paese, ricchi di storie e tradizioni. Il futuro non sarà soltanto nelle grandi città».

E di futuro ha parlato anche il professore Marco Musella: «Questo incontro è importante perché prova a rilanciare una fiducia nel domani, e ne abbiamo un gran bisogno».

«Dove non esiste coesione sociale e dove non esiste da parte della politica la dovuta responsabilità – il monito invece di Francesco Saverio Coppola – sarà difficile che le grandi opportunità ed i fondi messi a disposizione possano tradursi in progetti di sviluppo, posti di lavoro, benessere e felicità»

Di giovani ha quindi parlato il professore Mauro Giardiello: «Il territorio per questi giovani è luogo di relazione e memoria, che però ha bisogno di investimenti affettivo-relazionali e soprattutto di investimenti in cui vengano riconosciute le risorse di queste nuove soggettività e di un nuovo stile di vita che è quello della ruralità che mette al centro la modernità».

Conclusioni che sono state affidate all’arcivescovo di Benevento monsignor Felice Accrocca. «Mi auguro – ha detto l’arcivescovo – che questo contributo di idee possa essere messo a frutto per un progetto di rilancio e di assunzione di responsabilità da parte del territorio stesso. Sono convinto che ci dobbiamo salvare da soli, metterci in prima fila e crederci perché abbiamo tante carte da giocare».

Al termine, ai partecipanti è stata presentata la realtà dell’azienda agricola di produzione, trasformazione e commercializzazione di vini di qualità “Tenuta Fontana”, una vera e propria eccellenza campana, ormai affermatasi a livello internazionale, presente tra l’agro aversano e il beneventano, in particolare a Pietrelcina.

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