Inaugurato la nuova sede dell’Ufficio zona Coldiretti di San Marco dei Cavoti

“Stiamo inaugurando la casa dei coltivatori – ha detto il direttore Giuseppe Brillante – che per noi è strumento di lavoro e di aggregazione. Era necessario disporre di una sede più accogliente e dignitosa. Coldiretti deve essere il punto di riferimento dei coltivatori e dei cittadini di San Marco dei Cavoti con l’obiettivo di accompagnarli nei percorsi farraginosi della burocrazia istituzionale”.

Il presidente della sezione Coldiretti di San Marco dei Cavoti, Marco Caporaso, ha auspicato che “Coldiretti possa tutelare ancora di più i coltivatori diretti per affrontare le tante difficoltà da affrontare in questo momento di crisi. E’ necessario il risveglio delle nostre aree, dell’impegno personale di noi imprenditori e della collaborazione di Coldiretti – ha proseguito Caporaso – per la valorizzazione dei nostri prodotti e così possiamo sperare nella ripresa delle nostre attività”.

Le tappe più significative che hanno visto la Coldiretti protagonista della vita economica di San Marco dei Cavoti dal secondo dopoguerra ad oggi sono state ricostruite dall’onorevole Roberto Costanzo. “Negli anni 50 e 60 – ha sottolineato Costanzo – la Coldiretti in questa comunità era tutto e tutto partiva dalla Coldiretti. Le strade di campagna, l’elettrificazione e tante altre iniziative a San Marco furono opera di una cooperativa agricola della Coldiretti”. Costanzo ha poi ricordato la figura di Raffaele Politichetti, storico direttore dell’Organizzazione agricola e che fu l’artefice della nascita dell’attuale Banca di Credito Cooperativo che fu decisa proprio nella sezione Coldiretti di piazza Risorgimento. “San Marco – ha aggiunto Costanzo – è paese leader nell’area del Fortore e tutto parte da ciò che fece la Coldiretti negli anni 50, 60 e 70”.

“Il cuore della nostra economia – ha affermato il sindaco di San Marco dei Cavoti Franco Cocca – ruota intorno all’agricoltura e da qui nasce tutto il resto. Fino a quando l’agricoltura trainava l’economia essa era di stimolo anche per le altre attività, ma da quando anche l’agricoltura ha risentito della crisi pure gli altri settori hanno avvertito difficoltà. La ricchezza del nostro territorio è rappresentato dall’agricoltura che sarà l’elemento portante della ripresa economica”.

Secondo il presidente provinciale di Coldiretti Gennaro Masiello “le sfide che ci aspettano sono abbastanza delicate. In questo momento subiamo un furto d’identità con la contraffazione ed un furto di reddito con meno soldi nelle tasche degli imprenditori agricoli”. Parlando della programmazione dei fondi europei Masiello ha precisato: “le risorse dovranno andare solo agli agricoltori che vivono di agricoltura. L’agricoltore vero deve essere privilegiato altrimenti non ha senso che paghi gli oneri previdenziali”. E sullo sviluppo rurale Masiello ha detto: “deve essere rivisto e non deve guardare all’agricoltore ma all’imprenditore agricolo che potrà così guardare al mercato, fare rete e strutturare cooperative”. Un altro punto dell’intervento del presidente Masiello ha riguardato la semplificazione delle procedure. “Dobbiamo snellire le procedure – ha affermato Masiello – perché le aziende agricole rischiano di produrre solo carte. Dunque, minore burocrazia per le imprese. Lo sviluppo rurale dovrà tener conto di queste cose. L’agricoltura sta conquistando la centralità ed è il successo di questo Paese. Il successo di questo territorio – ha concluso il presidente provinciale di Coldiretti – è legato alle tradizioni e dobbiamo difendere questi valori. Noi dobbiamo mettere al centro il prodotto ed il legame con il territorio”.

ARTICOLI CORRELATI