Inchiesta arpac:appalti;63 indagati.

Sono complessivamente 63 gli indagati.
Uno è agli arresti domiciliari, altri 25 sono destinatari di un divieto di dimora in Campania o in altre località, o di un provvedimento di interdizione dall’ esercizio della professione. Agli arresti domiciliari è finito l’ ex direttore dell’ Arpac Luciano Capobianco, coinvolti nell’ inchiesta funzionari pubblici, professionisti ed imprenditori. Truffa, falso, concussione, turbativa d’ asta, abuso d’ ufficio, associazione per delinquere, i reati contestati dai pm Franco Curcio e dal procuratore aggiunto di Napoli Francesco Greco. In un computer sequestrato dalla Guardia di Finanza nella segreteria dell’ ex direttore dell’ Arpac è stato trovato un file con 655 nominativi quasi tutti accompagnati dalla segnalazione di un esponente politico, dell’ Udeur, ma non solo. L’ inchiesta – ha spiegato la Procura – ha fatto emergere "un ramificato sistema di potere e di gestione della cosa pubblica si è contraddistinto per un improprio utilizzo delle funzioni pubbliche a fini privatistici, con conseguente commistione fra interesse pubblico e interesse personale e/o del partito politico di appartenenza". Un sistema – secondo i magistrati – riconducibile alla "associazione per delinquere", che ruotava intorno ad alcuni esponenti di vertice dell’ Udeur e ad alcuni professionisti ed imprenditori ad esso collegati. La procura ha compilato l’ elenco degli autori delle segnalazioni. In testa, 100 con segnalazioni, compare l’ ex assessore regionale all’ ambiente dell’ Udeur Luigi Nocera, poi l’ ex deputato Tommaso Barbato (43), l’ ex segretario regionale Antonio Fantini (36), il deputato Pasquale Giuditta (35), cognato di Mastella, poi passato all’ Udc (26), Fernando Errico (17), Sandra Lonardo (12), e poi Bassolino (2), De Mita (2), Pecoraro Scanio (1), Isaia Sales (1). Le persone segnalate – secondo la Procura – sarebbero state favorite per incarichi esterni o per assunzioni all’Arpac a scapito di aspiranti privi di sponsor politici. Gli inquirenti hanno accertato che i contratti di collaborazione erano stati assegnati ai nominativi accompagnati dalla segnalazione di un politico "per il 90 per cento ". Tra il presidente della giunta regionale Bassolino e la presidente del consiglio divampa la polemica. "Se il quadro che appare dall’inchiesta sull’Arpac fosse confermato sarebbe un fatto grave e preoccupante", ha commentato Bassolino."Nel quadro c’ è anche lui – ha replicato a muso duro il portavoce della Lonardo – e tutta la politica, di destra, di centro e di sinistra". In effetti i commenti politici sugli sviluppi dell’ inchiesta sui Mastella sono pochissimi. "La Destra" chiede al Pdl di rompere l’ alleanza con l’ Udeur, il deputato Francesco Pionati parla di "questione morale aperta" anche per il centrodestra, mentre il solo "Mis con Rauti" chiede lo scioglimento del consiglio regionale della Campania. L’ abitazione privata di Clemente Mastella a Roma è stata visitata stamattina dai carabinieri. In casa dell’ ex ministro della giustizia c’ era solo la figlia adottiva Sasha, 21 anni, studentessa universitaria. La giovane ha subito telefonato al padre, che era a Strasburgo per la seduta del Parlamento Europeo, per avvertirlo. Mastella si è fatto passare uno dei militari chiedendo spiegazioni. "Stiamo aspettando disposizioni", gli ha detto il carabiniere. "Ma quali disposizioni? Io sono un parlamentare europeo", ha replicato il leader dell’ Udeur. I carabinieri sono andati via verso le 9, dopo circa tre ore. Anche uno dei figli del leader dell’ Udeur, Pellegrino, 33 anni, avvocato, compare nell’ inchiesta. Avrebbe ottenuto una "Porsche Cayenne" dal titolare di un autosalone di Marcianise (Caserta), legato al clan dei Casalesi. Un episodio grave per il gip Anna Laura Alfano. L’ interessato afferma di aver regolarmente pagato l’ auto. Per domani alle 12 Mastella ha annunciato una conferenza stampa a Napoli, nella sede del partito. Anche Sandra Lonardo pensa ad una conferenza stampa, ma dopo l’ interrogatorio che dovrebbe tenersi domani. Intanto fa sapere che non ha nessuna intenzione di dimettersi da presidente del consiglio regionale e su Facebook indirizza una lettera aperta ad amici e simpatizzanti. "Sono una persona perbene. Mi è crollato il mondo addosso..", scrive. Per il suo staff si tratta di una inchiesta ad orologeria, sincronizzata sulle prossime elezioni. (ANSA).

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