\”HO SEGNALATO SOLO GENTE BISOGNOSA\”

Sono una persona perbene, non ho mai preso una lira e mi difenderò in tribunale". L’ex Guardasigilli Clemente Mastella si difende dopo le accuse di raccomandazioni negli appalti in un’affollata conferenza stampa e assicura che non farà guerra ai magistrati. "Non è nel mio stile", dice.

Nel corso di un’affollata conferenza stampa, il leader dell’Udeur ha detto spiegato che da parte sua non ci sarà "una dichiarazione di guerra nei confronti dei magistrati" e che si difenderà nei processi. "A chi attende da me oggi una dichiarazione di guerra ai magistrati dico che non ci sarà. Non è nel mio stile, non cambio. Ho lavorato fortemente per questo paese e per comporre a vertenza questa querelle antagonistica tra magistratura e politica", ha detto Mastella.

"Mi difenderò in aula"
"Ho sempre detto che mi sarei difeso nei processi e lo faro perché ho la fronte alta. Io e la mia famiglia siamo persone per bene e abbiamo le mani pulite, pulitissime", ha proseguito. Giovedì i magistrati di Napoli hanno disposto il divieto di dimora in Campania per l’attuale presidente del consiglio regionale della Campania Sandra Lonardo, moglie di Mastella, e gli arresti domiciliari per l’ex direttore generale dell’Agenzia regionale ambiente campana Luciano Capobianco, nell’ambito dell’inchiesta su un presunto giro di favori e assunzioni pilotate.

Per Mastella il gip Anna Laura Alfano ha fatto recapitare un avviso di chiusura indagine per l’inchiesta che aveva portato, a gennaio del 2008, agli arresti domiciliari la presidente Lonardo e al coinvolgimento dello stesso Mastella, e disposto lo stralcio della posizione.

"Non lascerò la politica"
"Nessuno può immaginare che lasci la politica. Già una volta ho lasciato da ministro della Giustizia con un gesto che non ha precedenti nella storia della Repubblica. Ho la coscienza serena per andare avanti – ha detto Mastella – la mente alta e la dignità per proseguire rispetto alle 100mila e passa persone che mi hanno votato".

"Il mio partito non è una associazione a delinquere"
"Sono sereno, serenissimo come la Repubblica di Venezia – ha detto in conferenza stampa a Napoli – dico questo anche dopo aver letto gli atti. Difendo l’onorabilità mia, della mia famiglia e dell’Udeur. Noi siamo un partito che riesce ad avere consensi anche quando potere non ne ha". Non posso accettare che il mio partito – ha proseguito – sia considerato un’associazione a delinquere". Mastella si definisce "allibito" in merito a quanto emerso da alcune intercettazioni.

"Credo nel primato della giustizia e spero prevalga. Questa è una tappa della mia storia. Certo tutto pensavo fuorché essere il Provenzano della politica. Cosa che è accaduta da quando sono diventato ministro della Giustizia". Il leader del Campanile ha poi, ironicamente, detto di essere come San Clemente che, nonostante fosse stato gettato con una pietra in mare e avesse mani e piedi legati, riusciva sempre a riemergere.
www.tgcom.mediaset.it

ARTICOLI CORRELATI