Interrogazione ai sensi dell’articolo 43 del Tuel 267/2000 e dell’articolo 70 del Regolamento comunale

che il Comune di Benevento, nel corso della consiliatura D’Alessandro, avviava un complesso processo di riorganizzazione della gestione dei rifiuti solidi urbani della città;che detto processo prevedeva una raccolta differenziata spinta, operata attraverso la scelta di una semplice ed agevole selezione a monte dei rifiuti da parte dei cittadini tra secco valorizzabile ed umido, evitando procedure complicate che avrebbero ingenerato disorientamento tra gli utenti e maggiori costi di attrezzature;che a valle della raccolta era prevista l’implementazione di un moderno sistema di selezione del secco valorizzabile in una struttura sita in contrada Olivola, identificata come ex Laser, e che si provvedeva alla ristrutturazione della struttura edilizia ed all’acquisto di tutte le attrezzature necessarie, quali impianto di selezione, presse, stoccaggi, cassonetti etc.;che detto progetto è stato dichiarato meritevole di approvazione dalla struttura commissariale di governo per l’emergenza rifiuti nonché dal Consorzio BN 1, quest’ultimo destinatario per legge dell’onere della raccolta differenziata;che fu sottoscritto un contratto con il consorzio nazionale CONAI il quale, oltre ad assicurare lo smaltimento del materiale riciclato, si assumeva l’onere del pagamento delle frazioni raccolte, facendo divenire la struttura ex Laser una piattaforma CONAI, debitamente autorizzata;che il progetto prevedeva, ancora, un’ampia campagna di sensibilizzazione presso i cittadini;che la raccolta differenziata spinta si avviava attraverso una sperimentazione graduale in vari quartieri della città, i cui dati sperimentali dovevano essere a supporto della definitiva organizzazione del servizio di raccolta, sia del secco valorizzabile che dell’umido;che la sperimentazione è stata effettuata nel rione Libertà;che i dati emergenti da detta sperimentazioni offrivano elementi estremamente confortanti rispetto alle ipotesi assunte in fase progettuale;che tutta l’operazione era assistita da finanza certa sia comunale, sia del commissariato di governo e sia del CONAI;che tutte le opere sono state appaltate e che si è provveduto anche all’acquisto di tutte le attrezzature necessarie;che l’implementazione di detto processo, oltre a consentire una drastica attenuazione degli effetti derivanti dalla emergenza rifiuti, produceva benefici effetti sia in termini di occupazione sia in termini di costi per il cittadino, in quanto veniva portata a rifiuto solo la parte umida (nella misura del 30% del totale prodotto) ed il riciclaggio generava introiti sufficienti a sostenere e garantire il finanziamento dell’iniziativa;che si provvedeva altresì anche alla ristrutturazione dell’immobile ex Geripa, sempre in contrada Olivola, in modo da rendere efficiente anche il sistema di raccolta tradizionale da parte dell’Asia che vedeva ridotti i suoi impegni a seguito della drastica contrazione del materiale da raccogliere, in quanto la raccolta del secco valorizzabile era demandata al Consorzio BN 1 come per legge, evitando il lievitamento dei costi del personale a carico dei cittadini;Considerato:che, ad oggi, il progetto di raccolta differenziata non è ancora attuato;che l’amministrazione comunale ha fino ad oggi effettuato solo sterili critiche verso l’operato della passata amministrazione, senza proporre alcuna modifica o riconversione del progetto originario, né idee innovative;che la mancata attuazione della raccolta differenziata cagiona notevoli danni alla città in termini di costi effettivi da sostenere per lo smaltimento dei rifiuti, sia per effetto delle maggiori quantità da conferire al Cdr di Casalduni, sia per l’applicazione della maggiore tariffa di smaltimento, questa inversamente proporzionale alle percentuali di rifiuti avviati al riciclo;che tale immobilismo genera un appesantimento del bilancio ambientale e lievitazione dei costi;che il Comune in questa fase critica emergenziale dovrebbe concentrare tutte le sue forze, tecniche politiche e finanziarie per mettere a regime un processo di efficientizzazione della raccolta dei rifiuti, nella conclamata assenza di proposte ed azioni da parte degli enti sovraordinati;Tutto ciò premesso e considerato, si chiede di conoscere in forma scritta e con relazione in Consiglio comunale:lo stato di attuazione dell’iter del progetto di raccolta differenziata spinta con le motivazioni dei ritardi accumulati;se l’amministrazione intende modificare il processo ipotizzato, con quali mezzi, con quali tempi e con quali effetti.Considerato, infine, che l’amministrazione ha sempre risposto in modo vago e non soddisfacente alle precedenti istanze, la presente è trasmessa anche alla Prefettura, affinché possa avviare il procedimento teso ad esercitare i poteri di controllo previsti dall’articolo 135 del citato 267/2000 e al Commissariato regionale per l’emergenza rifiuti per i provvedimenti di competenza.

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