Italia, Istat: due milioni giovani non studiano né lavorano

Il dato si riferisce al 2009 e riguarda i giovani Neet, ovvero quelli non più inseriti in un percorso scolastico/formativo. Il dato italiano è il peggiore a livello europeo.

In Italia, rivela l’Istat, anche l’incidenza sul Pil della spesa in istruzione e formazione è inferiore a quella dell’Unione Europea, con il valore italiano, 4,6% per il 2008, più basso del 5,2% dell’Ue.

La quota di giovani (18-24enni) con al più la licenza media, che ha abbandonato gli studi senza conseguire un titolo superiore, è pari al 19,2% e colloca l’Italia in una delle posizioni peggiori nella graduatoria Ue27 (media 14,4% nel 2009), si legge ancora nel rapporto dell’Ente Nazionale di Statistica.

Anche il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) italiano è superiore a quello europeo. In Italia questo valore è pari al 25,4%, in aumento di oltre quattro punti rispetto all’anno precedente e superiore a quello medio dell’Unione (19,8%).

Un dato in crescita, invece, è quello dei 30-34enni che hanno conseguito un titolo di studio universitario o equivalente (19%), quota cresciuta di 3,3 punti percentuali tra il 2004 e il 2009. Tale livello, sottolinea l’Istat, è tuttavia ancora molto contenuto rispetto all’obiettivo del 40 per cento fissato da "Europa 2020".

REUTERS

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