Gli animali gravemente feriti sono stati trasferiti, con due viaggi effettuati dai volontari dell’associazione ambientalista, al Centro Recupero Fauna Selvatica della LIPU a Casacalenda, in provincia di Campobasso. Qui gli animali sono stati presi in cura da Angela Damiano, responsabile del Centro, e da Carlo Meo, responsabile dell’Oasi LIPU di Casacalenda che li hanno visitati e prestato le prime cure constatando che una delle due poiane aveva già perso un occhio e aveva un’ala con gravi ferite e con anche la formazione sulla carne di larve di mosche, mentre il gheppio aveva fratture al radio e all’ulna. Nei prossimi giorni gli animali saranno operati dal veterinario della LIPU, dott. Pasquale Pizzuto, per ricomporre le fratture e dopo il periodo di degenza a primavera o in estate gli uccelli potranno tornare alla libertà.Intanto in materia di trasporto della fauna selvatica ferita la LIPU-Benevento, dopo aver fatto numerose richieste rimaste inevase, ha ottenuto il bene placido del Comitato Tecnico Faunistico Venatorio Provinciale per avere un supporto economico di 1.500 euro. All’interno di questa commissione, composta dai rappresentanti dei cacciatori, degli ambientalisti e degli agricoltori oltre a quelli della Provincia e della Regione, dopo un’accesa discussione che ha visto le associazioni venatorie divise sulla questione, si è deciso a maggioranza di ottemperare finalmente alle reiterate richieste della LIPU. Successivamente al parere favorevole del Comitato, che ha solo potere consultivo, toccherà all’Assessorato all’Agricoltura della Provincia rendere operativo il finanziamento che rimborserà la LIPU-Benevento delle gravose spese effettuate nel 2006 per il trasporto di fauna selvatica in difficoltà e permetterà di affrontare i primi mesi del 2007 con più tranquillità in attesa di presentare un progetto articolato per rendere ancora più efficace il soccorso alla fauna selvatica. Sotto questo aspetto dobbiamo registrare che la Provincia di Benevento è a tutto oggi in ritardo rispetto a province limitrofe come quella di Campobasso che stanzia annualmente circa 30.000 euro per il recupero della fauna selvatica.
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