L\’anno che verrà

Ora si fa sul serio. Dopo un’estate mai così lunga per i colori giallorossi, si torna finalmente a parlare di calcio giocato, con il debutto in campionato di domani che segnerà ufficialmente l’inizio della nuova stagione. Da molto si aspettava questo momento, dopo quasi tre mesi ansiosi passati a discutere su penalizzazioni, calciomercato e gogna mediatica: c’è attesa perché l’unico modo per mettersi alle spalle vecchie ruggini è abbandonare il calcio da ombrellone e ritornare a gustarsi le emozioni che solo un incontro vero e sentito può dare. Cicliche e annose sono le discussioni sulle potenzialità della rosa, sui colpi di mercato messi a segno e su quelli mancati, sul modulo di gioco e sui presunti titolari, così come puntuali come una passeggiata kantiana sono le previsioni su come andrà a finire la stagione che sta per iniziare. Non abbiamo nessuna sfera di cristallo da cui attingere, ma non è necessaria per capire che questo sarà un anno particolare: il fardello della penalizzazione avrà il suo peso, ma toccherà alla squadra, insieme a chi ama i colori giallorossi, alleggerirne il peso e magari trasformarlo in uno stimolo ulteriore. L’effetto dovrà essere grossomodo quello della Nazionale azzurra ai Mondiali del 2006 quando, scioccata dall’implodere del sistema pallone dietro i colpi di Calciopoli, fu capace di mettersi alle spalle ogni problema, indossare l’elmetto, scendere in trincea e superare qualsiasi avversario gli si presentasse di fronte. L’effetto Italia 2006 dovrà caratterizzare l’intera stagione dei giallorossi, chiamati a portare a termine un’impresa difficile, ma non impossibile. Faccia tosta e spirito vincente dovranno dominare gli umori dei ragazzi per costruire un’anima compatta e feroce che dovrà accompagnarli per i prossimi nove mesi. E’ su questo che Simonelli sta lavorando, oltre alle tante ore di tattica: certo, quantificare la percentuale di influenza che ha un allenatore sul rendimento di una squadra, è piuttosto difficile, ma si può senz’altro dire che il professore rappresenta la prima vera garanzia del Benevento versione 2011/2012. Il resto, per forza di cose, dovrà farlo la squadra: ci saranno i giovani, gente navigata, chi ha maggior qualità, ma anche operai specializzati. C’è, ad esempio, chi come Cipriani è una vecchia lenza dell’area di rigore o chi come Frascatore si trova a disputare il primo campionato da professionista: insomma, la rosa è variegata e offre le giuste alternative, tranne a centrocampo dove forse andava preso qualcun altro. Siamo pronti: entriamo nel vivo della stagione.

Massimiliano Mogavero per LoStregone.net

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