M5S. Sulla refezione vittoria delle famiglie e sconfitta (piena di astio) del Sindaco e della Del Prete

Evidentemente non era il «chiacchiericcio di alcuni genitori», come sprezzantemente aveva dichiarato Rossella Del Prete. Con la sentenza n. 1566 del 7 marzo 2018 (pubblicata il 13 marzo), il TAR della Campania ha accolto il «chiacchiericcio» alla base del ricorso delle famiglie beneventane che chiedevano l’annullamento del Regolamento del Comune di Benevento nella parte in cui obbliga gli alunni alla fruizione del servizio mensa o li costringe ad uscire dalle scuole durante il “tempo mensa”.

Lo dicemmo il 10 luglio 2017, quando la maggioranza compatta approvò in Consiglio un Regolamento che definimmo «illegittimo, irricevibile e aberrante», ma le nostre rimostranze rimasero inascoltate a causa dell’arroganza e dell’approssimazione di un’Amministrazione che con protervia ha voluto approvare un atto illogico e immotivato. Siamo contenti che le famiglie che coraggiosamente hanno portato avanti questa battaglia, con il supporto esperto degli avvocati Vecchione e Pepicelli, si vedano riconosciuto un sacrosanto diritto. E siamo contenti, per tutti gli altri genitori, che il Comune sia riuscito, finalmente, ad avviare la mensa, che risulta avere più di 1000 iscritti. La nostra posizione è sempre stata lineare: mensa garantita da Comune ma libertà di scelta, secondo le indicazioni della sentenza torinese e della Circolare del Miur.

Purtroppo dobbiamo registrare il tentativo reiterato da parte del Sindaco e dell’Assessore Del Prete di far passare l’idea che 46 famiglie si fossero rivolte al giudice per mero capriccio, dimenticando gli errori (e gli orrori) passati, e le promesse elettorali rimaste inattese in merito alla soluzione di questa vicenda. Del resto, senza nemmeno aver finito di leggere la sentenza, il Sindaco ha già deciso, spalleggiato dal suo Assessore, di ricorrere al Consiglio di Stato, accecato dalla brama di consenso politico duramente compromesso negli ultimi tempi, con conseguente sperpero di denaro pubblico per una causa inutile e senza senso.

Fa sorridere ascoltare l’assessore Del Prete ripetere a memoria in un intervento telefonico in diretta una frase estrapolata pari pari da una nota della CGIL che commentava nel 2016 la sentenza della Corte di Appello di Torino («La pedagogia democratica ha sempre individuato nella permanenza lunga a scuola una delle strade per colmare il divario sociale per le fasce svantaggiate dei cittadini. La mensa ne è il fulcro organizzativo»). Evidentemente non ha compreso il senso del ricorso che non era contro l’importanza della refezione scolastica quale momento educativo ma contro un Regolamento che illegittimamente accentrava decisioni, da demandare, invece, caso per caso ai competenti organi scolastici, disattendendo le indicazioni del Miur che riconosce in una nota del 3 marzo 2017 «il diritto delle famiglie di usufruire del tempo mensa attraverso la consumazione nel refettorio scolastico dei pasti preparati in ambito domestico».

Più inquietanti sono le sue dichiarazioni quando parla di ingerenza nel mondo della scuola di una forza di opposizione, il M5S, che vuole “strumentalizzare” una vicenda che questa Amministrazione ha reso disastrosa, e di un giudice «irrispettoso» che «intima alla scuola come debba comportarsi con il tempo mensa», arrivando a capovolgere l’evidenza dei fatti.

Una pessima recitazione messa in atto con il solo scopo, da una parte, di screditare alcuni genitori, incolpandoli di presunte difficoltà logistiche e organizzative che da oggi ricadrebbero sui Dirigenti Scolastici, e dall’altra di cercare di salvare l’onore dinanzi agli occhi dell’opinione pubblica. La Del Prete ha reagito, insomma, alla batosta esattamente come il Sindaco alle elezioni, avendo appreso evidentemente, entrata come “tecnico” e presto divenuta organica al mastellismo e ora a Forza Italia, che non si deve mai fare autocritica. Confessiamo una grande delusione.

Ancora una volta si è persa l’occasione per rinsaldare quel rapporto di fiducia deteriorato da anni di cattiva gestione, e per riannodare i fili del dialogo tra i genitori, i dirigenti scolastici, gli insegnati, i fornitori del servizio di ristorazione e le istituzioni, al fine di migliorare la qualità della mensa a Benevento.

Siamo certi (è a loro che ci rivolgiamo, facendo il Sindaco e l’Assessore orecchie da mercante) che anche stavolta i Dirigenti Scolastici sapranno dare immediata applicazione alla sentenza del Tar, nel rispetto dei principi generali di inclusione ed accoglienza, beni primari dell’Istituzione scolastica.

Marianna Farese, Nicola Sguera
M5S BN

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