Marcianise-Benevento, L’on. Boffa scrive al Ministro dell’Interno Maroni

Di seguito il testo integrale della missiva. Signor Ministro,Le scrivo per porre alla Sua attenzione alcune considerazioni in merito all’organizzazione del servizio di pubblica sicurezza in occasione dell’incontro di calcio tra le società del Real Marcianise e del Benevento valevole per il campionato nazionale di Prima Divisione.Inizialmente l’incontro si sarebbe dovuto giocare domenica 29 marzo allo stadio “Progreditur” di Marcianise dove abitualmente la formazione locale disputa le proprie gare interne. Su disposizione della “Lega Italiana Calcio Professionistico” l’incontro si è poi disputato sabato 28 marzo presso lo stadio “Pinto” di Caserta perché lo stadio “Progreditur” di Marcianise non garantiva le condizioni idonee a consentire, sotto l’aspetto dell’ordine pubblico, lo svolgimento dell’avvenimento sportivo in programma.Un problema, quello dell’organizzazione del servizio d’ordine pubblico in grado di soddisfare le attese degli sportivi interessati ad assistere all’incontro, che sembrava superato con la scelta di disputare la gara a Caserta. Eppure la “superficialità” con la quale le autorità competenti hanno affrontato l’organizzazione del servizio d’ordine lasciano diverse perplessità.Vengo brevemente ai fatti:Sabato 28 marzo diverse centinaia di sportivi beneventani, oltre ai circa 1500 presenti nel settore ospiti, si sono recati allo stadio “Pinto” di Caserta muniti di biglietto o di accredito che doveva loro consentire l’accesso alla tribuna dell’impianto sportivo casertano; tra questi anche la dirigenza del Benevento Calcio, numerosi consiglieri comunali, altri rappresentanti istituzionali e la stampa locale. Appena entrati allo stadio, i suddetti si sono subito resi conto che, in realtà, la “tribuna” altro non era che il settore “curva” della tifoseria locale. Non era inoltre stata prevista alcuna misura idonea a scongiurare un contatto diretto tra la tifoseria “ultras” del Marcianise e i tanti sostenitori beneventani presenti in tribuna, e soltanto l’alto senso di responsabilità di questi ultimi e l’intervento della dirigenza del Marcianise Calcio che ha dimostrato correttezza e lealtà sportiva, di fronte alle tante e ripetute provocazioni ricevute, unite ad insulti ed ingiurie, ha evitato il verificarsi di episodi davvero spiacevoli. A questo va aggiunto che agli stessi sportivi beneventani veniva poi richiesto nel corso dell’incontro di “partecipare attivamente” al tifo locale calando striscioni e contribuendo alla realizzazione delle coreografie preparate dagli ultras di Marcianise. Un clima di tensione perenne ha così di fatto accompagnato lo svolgimento dell’incontro.Va pure aggiunto che una volta presa coscienza del grave errore commesso, non si è nemmeno provveduto ad aumentare la presenza dei rappresentanti della pubblica sicurezza nel settore. Una presenza apparsa risibile in quanto limitata ad un manipolo di poliziotti dispersi tra le centinaia di persone presenti.Ciò che è accaduto sabato 28 marzo appare altresì stridente rispetto alle interpretazioni forse troppo restrittive delle esigenze dell’ordine pubblico alle quali abbiamo assistito negli ultimi tempi ai danni di una tifoseria che sempre si è distinta per correttezza. In riferimento ai fatti sopra esposti Le chiedo dunque di procedere ad una verifica e di adottare provvedimenti atti a far sì che una situazione come quella verificatasi al “Pinto” di Caserta non vada più a ripetersi.

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