Margiotta: ‘incontro positivo, da Meloni grandi aperture’

Roma, 11 nov.(Adnkronos) – “E’ stato un incontro positivo, con grandi aperture. Abbiamo chiesto che oltre alle misure di tamponamento sull’energia, considerando luce e gas beni primari, abbiamo assicurato il nostro sostegno a misure emergenziali tese a sottomettere la logica del profitto all’interesse generale”. Così Raffaele Margiotta segretario generale Confsal al termine dell’incontro con il premier Giorgia Meloni.

“Sono soddisfatto della convocazione visto che già il premier Meloni aveva assicurato di orientare l’azione del suo governo al confronto all’insegna del pluralismo con le parti sociali”.

La Confsal “apprezza il fatto che il premier abbia voluto che il suo governo aprisse da subito all’insegna del pluralismo il confronto con i sindacati dei lavoratori e con le altre parti sociali: L’altro giorno al dicastero del lavoro oggi qui alla Presidenza del consiglio. Condividiamo le misure che intende mettere in campo per contrastare il caro energia”.

“Sappiamo – continua Margiotta – che il suo governo si ritrova tamponare una situazione drammatica che ha ereditata. Pertanto potrà contare sull’appoggio della Confederazione autonoma dei lavoratori per scelte e misure che agendo all’origine siano tese a sottomettere la logica del profitto al bene collettivo”.

“Chiediamo un monitoraggio – aggiunge – che renda conto non soltanto dei tempi e della quantità ma della qualità intesa come ricaduta su una crescita del tessuto produttivo e quindi di una crescita strutturale dell’occupazione. Se così non fosse il Pnrr diventerebbe un boomerang quando saremo chiamati a restituire i due terzi erogati in forma di prestiti”.

“Un raccordo del dicastero del “tesoro” con il dicastero del lavoro è necessario affinché il prossimo intervento sul cuneo fiscale possa finalmente andare nella direzione di alleviare innanzitutto i redditi più bassi, cioè i salari poveri, per intenderci quelli inferiori ai 9 euro all’ora. Dopo ben tre interventi sul cuneo, realizzati con il concerto di alcune centrali sindacali, questi redditi poveri restano ancora soggetti a una notevole imposta. Dobbiamo assolutamente cancellare questa tassa sulla povertà. In tal modo potremmo garantire quella minima dignità economica che deve derivare dal lavoro. In tal modo potremmo realizzare l’esigenza di un salario minimo che altrimenti nessuna legge o contrattazione collettiva possono da sole realizzare”, conclude.

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