Marmolada: slitta ancora deposito consulenza su cause crollo, attesa per fine mese

Milano, 17 nov. (Adnkronos) – Slitta (ancora) a fine novembre la consegna della consulenza chiesta dalla procura di Trento guidata da Sandro Raimondi per capire le cause del crollo di parte del ghiacciaio della Marmolada che lo scorso 3 luglio ha travolto e ucciso 11 alpinisti. L’incarico è stato conferito a esperti di fama internazionale dell’università di Siena (Dipartimento Scienze fisiche, della Terra e dell’ambiente) e di Trento (Ingegneria idraulica) per verificare lo stato della Regina delle Dolomiti e la stagnazione della massa d’acqua che si è creata a causa delle alte temperature (quella domenica in cima c’erano oltre 10 gradi). Gli accertamenti dei periti serviranno a capire se l’improvviso collasso del seracco terminale del ghiacciaio potesse essere previsto.

La valanga di rocce e ghiaccio travolse due cordate di alpinisti facendo in tutto 11 vittime: tre donne (Erica Campagnaro, Manuela Piran e Liliana Bertoldi), due alpinisti della Repubblica Ceca (Pavel Dana e Martin Ouda), Nicolò Zavatta (22 anni) il più giovane delle vittime, e ancora Filippo Bari, Paolo Dani, Tommaso Carollo, Davide Miotti e Gianmarco Gallina.

Ieri, intanto, venti settimane dopo il crollo del seracco vicino Punta Rocca, il sindaco di Canazei Giovanni Bernard ha firmato il documento che revoca la ‘zona rossa’, istituita per la Regina delle Dolomiti. Il documento definisce una nuova “area di attenzione” sul versante nord della Marmolada, su cui potranno essere attivate eventuali limitazioni in caso di necessità, sulla base dei dati di monitoraggio. Continueranno dunque ad essere registrati e analizzati con specifiche apparecchiature i parametri nivometeorologici; in caso di segnalazione di criticità saranno inoltre effettuati sopralluoghi sul campo.

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