Mastella: Capezzone? Il PDL vuole correre da solo

«È questo il nostro obiettivo, il punto di approdo delle consultazioni da noi avviate – afferma l’europarlamentare di Ceppaloni -. Un Patto al di là dei confini ideologici, che recuperi esperienze, capacità e interesse per una comunità, quella di Benevento, ormai relegata sempre di più a margine degli eventi». In quanto ai contraenti, Mastella non piazza paletti: «Per quanto ci riguarda, il dialogo è aperto a tutti coloro i quali hanno buona volontà, accantonando le ambizioni personali, a beneficio della crescita della nostra comunità». Sembra di risentire, diciamo la verità, concetti in sintonia con quelli espressi da Pasquale Viespoli in occasione della conferenza stampa tenuta sabato mattina. Un Patto demandato prioritariamente alle capacità realizzative di Carmine Nardone, in pole position quale candidato sindaco? Il leader Udeur ribatte: «Non è escluso ma neppure è detto. Nardone può dare il suo contributo, ma ciò non vuol dire che si debba necessariamente partire da lui quale candidato alla massima carica». Se non è scontato che l’alfiere della coalizione debba essere Nardone, da tempo in pista, figuriamoci come Mastella può commentare la candidatura di Roberto Capezzone: «Se il Pdl ha candidato Capezzone ciò significa che intende fare un’esperienza solitaria e questo non può che dispiacerci. Ne prendiamo atto a malincuore, anche perché si tratta di una nomination emersa nel corso di una riunione alla quale l’Udeur non è stato neppure invitato. Evidente che nessuno può immaginare di attribuirci un ruolo che sia solo quello di un’adesione acritica, ma nel caso specifico siamo in presenza di una scelta autarchica, spero solo non sia irreversibile». In merito alle dichiarazioni rese da Nunzia De Girolamo, che ad un eventuale ballottaggio si dice maggiormente propensa a votare Fausto Pepe, nel caso al secondo turno accedessero il sindaco uscente ed il candidato di un’aggregazione che inglobasse sia Viespoli che Mastella e l’Udc, l’europarlamentare si dice stupito: «Voglio credere che l’on. De Girolamo sia stata male interpretata, in caso contrario saremmo all’impoliticità. Non è assolutamente pensabile che si possa votare a dispetto ed anche nei casi di più acuta contrapposizione occorre trovare un compromesso che non sia guerra fra persone, bensì il giusto equilibrio tra la rappresentazione di istanze e problematiche della comunità». Né, il leader dei Popolari per il Sud, sembra intenzionato a recedere dalla sua candidatura a sindaco di Napoli, al punto da non curarsi neppure di eventuali azioni ritorsive ai danni del suo partito: «Non penso proprio che ci possano impensierire le ritorsioni, come pure si tenta di fare con avvertimenti a danno di qualcuno che potrebbe essere nostro alleato sul piano locale. Che fanno, ci tolgono l’assessore regionale? Si accomodino pure, l’ho già detto, la delega di Nappi è a disposizione. Eventuali avvertimenti non mi fanno né caldo né freddo». E intanto ieri sera le delegazioni di Udeur e Udc hanno registrato ampia convergenza sul discorso di alleanze «territoriali». Si continuerà a dialogare e solo in ultimo si affronterà la questione del candidato sindaco. Pur se Nardone appare realisticamente avvantaggiato. Anzi, con lui l’Udeur si vedrà oggi. Incontri anche con Tel e Api.

 
IL MATTINO

ARTICOLI CORRELATI