Ma sempre all’interno dello stesso partito?
«Certo, erano rari, rarissimi, i passaggi da un partito all’altro. Oggi i parlamentarinaufraghi vanno da una riva all’altra: da sinistra a destra… ».
Ci mancherebbe, è la destra a Palazzo Chigi.
«Sì, ma la crisi è più ampia. Si va anche da destra a sinistra. Da destra a sinistra e poi ancora a destra e poi non si sa più neanche dove, purché il piede tocchi terra. La crisi, la crisi del bipolarismo, è generale e non riguarda solo il centrosinistra alle prese con le defezioni alla vigilia della fiducia».
Lei «comprava» voti ai tempi gloriosi della Dc?
«Ma no, gliel’ho detto, al massimo c’era il pendolarismo fra le correnti. E poi il verbo comprare a me non piace ».
Ma se la paragonavano a Moggi?
«Quell’immagine è venuta dopo, nel ’98, quando sotto la regia di Cossiga, il nostro De Gaulle, abbiamo inventato l’Udr. Ce ne siamo andati dal Ccd. Poi, complice la divisione, da noi non prevista, fra Bertinotti e Cossutta, abbiamo finito col sostenere il governo D’Alema dopo aver votato la sfiducia a Prodi».
Allora Prodi cadde per un voto.
Colpa della Pivetti. Che rimase a casa ad allattare il figlioletto ».
Poi la Pivetti passò con voi, al tempo dell’Udeur, con la e fra la d e la r. Altra trattativa?
«Ma no, io non potevo offrire nulla. O quasi».
«Le ho offerto la presidenza del partito. Un minipartito, eravamo in pochi».
Eravate o era?
«Sì,lo so,c’è un uso incredibile del pluralis maiestatis ».
Alla luce del sole. In privato?
« Non ho mai offerto nulla. Quando ho lasciato il Ccd addirittura ci ho rimesso».
Poveretto.
«Mi dimisi doverosamente da vicepresidente della Camera e dovetti lasciare l’appartamento che mi spettava, un bonus extra, una segreteria con sei persone. Quella fu un’operazione politica».
Ieri la Procura di Roma ha aperto un’inchiesta sulla compravendita.
«Io non ho mai assistito a violazioni del codice».
Chi vincerà: Berlusconi o Fini?
«Per me Berlusconi sul filo di lana. E, in questo caso, sarà interessante vedere come gestirà il successo».
E se dovesse spuntarla il leader di Fli, cosa accadrà al Cavaliere?
«Superman non può perdere. Può solo morire».
«Certo, erano rari, rarissimi, i passaggi da un partito all’altro. Oggi i parlamentarinaufraghi vanno da una riva all’altra: da sinistra a destra… ».
Ci mancherebbe, è la destra a Palazzo Chigi.
«Sì, ma la crisi è più ampia. Si va anche da destra a sinistra. Da destra a sinistra e poi ancora a destra e poi non si sa più neanche dove, purché il piede tocchi terra. La crisi, la crisi del bipolarismo, è generale e non riguarda solo il centrosinistra alle prese con le defezioni alla vigilia della fiducia».
Lei «comprava» voti ai tempi gloriosi della Dc?
«Ma no, gliel’ho detto, al massimo c’era il pendolarismo fra le correnti. E poi il verbo comprare a me non piace ».
Ma se la paragonavano a Moggi?
«Quell’immagine è venuta dopo, nel ’98, quando sotto la regia di Cossiga, il nostro De Gaulle, abbiamo inventato l’Udr. Ce ne siamo andati dal Ccd. Poi, complice la divisione, da noi non prevista, fra Bertinotti e Cossutta, abbiamo finito col sostenere il governo D’Alema dopo aver votato la sfiducia a Prodi».
Allora Prodi cadde per un voto.
Colpa della Pivetti. Che rimase a casa ad allattare il figlioletto ».
Poi la Pivetti passò con voi, al tempo dell’Udeur, con la e fra la d e la r. Altra trattativa?
«Ma no, io non potevo offrire nulla. O quasi».
Quasi?
«Le ho offerto la presidenza del partito. Un minipartito, eravamo in pochi».
Eravate o era?
«Sì,lo so,c’è un uso incredibile del pluralis maiestatis ».
Francesco Pionati dell’Adc alla Camera parlava al plurale, ma era solo.
Alla luce del sole. In privato?
« Non ho mai offerto nulla. Quando ho lasciato il Ccd addirittura ci ho rimesso».
Poveretto.
«Mi dimisi doverosamente da vicepresidente della Camera e dovetti lasciare l’appartamento che mi spettava, un bonus extra, una segreteria con sei persone. Quella fu un’operazione politica».
Ieri la Procura di Roma ha aperto un’inchiesta sulla compravendita.
«Io non ho mai assistito a violazioni del codice».
Chi vincerà: Berlusconi o Fini?
«Per me Berlusconi sul filo di lana. E, in questo caso, sarà interessante vedere come gestirà il successo».
E se dovesse spuntarla il leader di Fli, cosa accadrà al Cavaliere?
«Superman non può perdere. Può solo morire».
IL GIORNALE – Stefano Zurlo del 12 Dicembre 2010
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