Sono questi i numeri dell’Udeur in Campania. Dopo la decisione di uscire dalla maggioranza di governo, il partito ha sospeso, al momento, ogni decisione definitiva sul Consiglio regionale della Campania. “Bocce ferme – avverte il segretario regionale del partito, Antonio Fantini, già presidente Dc della Regione Campania, che é stato l’uomo della ricostruzione post-terremoto – fino a quando non ci sarà il pronunciamento del Tribunale del Riesame”. Ai domiciliari, nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla procura di Santa Maria Capua Vetere, infatti, sono finiti tre consiglieri del partito del Campanile, tra cui il presidente del Consiglio regionale, Sandra Lonardo, e due assessori. Alla Regione Campania sono quarantuno consiglieri di maggioranza che diventerebbero trentatré senza gli uomini dell’Udeur. La maggioranza il 18 dicembre scorso ottenne la conferma di Sandra Lonardo alla guida dell’assise regionale. La maggioranza si raggiunge con 31 voti, ma non è sempre facile garantirli. Intanto, sono diverse le amministrazioni di centrosinistra che in Campania stanno col fiato sospeso in attesa delle decisioni del partito del Campanile dove l’Udeur rappresenta l’ago della bilancia. L’Udeur conta anche due consiglieri e due assessori alla Provincia di Napoli, quattro consiglieri al Comune di Napoli, ben otto al Comune di Benevento, la città che è la vera roccaforte del Campanile. Ma il partito del Campanile, nel corso degli ultimi anni, ha piazzato le sua bandierina anche in diversi altri enti, come Asl e Comunità montane. L’attenzione però è tutta puntata sul Consiglio regionale dove per venerdì è in programma la discussione della mozione di sfiducia presentata dalla Casa delle Libertà. “Abbiamo chiesto di rinviare la discussione fino a quando non potranno essere presenti in aula tutti i rappresentanti del Campanile – avverte Fantini – Se loro venerdì vorranno essere per discutere la mozione lo facciano pure. Noi comunque non ci saremo. Poi faremo le nostre valutazioni”.
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