MEDICINA: BPCO, PER QUASI META’ MALATI TROPPI FARMACI O TROPPO POCHI

Troppi farmaci o troppo pochi per quasi la metà (44%) dei malati di broncopneumopatia cronica ostruttiva Bpco; diagnosi sbagliata per circa 4 su 10 (37%); spirometrie per il
controllo del respiro mai fatte in più di un quarto dei pazienti (26%)
o non eseguite da oltre un anno da uno su 2. E’ la fotografia scattata
dal progetto ‘Padre’, frutto di una collaborazione fra la Pneumologia
riabilitativa dell’Irccs Maugeri di Telese Terme nel Beneventano e i
medici di famiglia dell’Ast di Benevento, distretto di Telese. La
ricerca viene presentata questa sera a San Salvatore Telesino (ore
18.30, Corte Ciervo, Contrada Purgatorio).

Dal lavoro emerge “un quadro preoccupante”, avvertono gli esperti,
specie considerando che la Bpco secondo i dati Istat 2018 colpisce in
Italia il 5,6% della popolazione adulta, pari a 3,5 milioni di
persone, e causa il 55% delle morti per malattie respiratorie. Una
patologia che vede tra i principali fattori di rischio il tabagismo,
l’esposizione agli inquinanti atmosferici e il fumo da combustione di
biomasse (legna da ardere), e che segna una crescita a livello
mondiale rappresentando già oggi la terza causa di decesso nel pianeta
dopo le cardiopatie ischemiche e le patologie cerebrovascolari (Global
Burden of Disease Study, 2016).

L’obiettivo del progetto Padre, spiega Mauro Maniscalco, primario di
Pneumologia riabilitativa della Maugeri di Telese, era “valutare la
congruità dei percorsi diagnostici, delle diagnosi e della terapia”
nella Bpco. Nell’arco di 10 mesi, tra febbraio e dicembre 2018, gli
pneumologi della Maugeri e 15 medici di medicina generale hanno
seguito 200 pazienti selezionati in maniera casuale fra i 2 mila con
diagnosi di Bpco, parte di un database Asl composto da circa 20.500
assistiti. “I pazienti – racconta Maniscalco – sono stati visti per un
test di primo livello da uno specialista della Maugeri che ha fatto
l’anamnesi, somministrato il questionario sulla dispnea (mancanza di
respiro) e praticato una spirometria con uno strumento portatile”. In
caso di mancata diagnosi o dubbio diagnostico, i visitati venivano
inviati in Maugeri per “una spirometria globale, un test del cammino
di 6 minuti ed eventuali altri accertamenti”.

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