Megna (Civico 22): “Non può spacciarsi per buona notizia che la tariffa TARI resti pressocché invariata nel 2022″

Non può spacciarsi per buona notizia che la tariffa TARI resti pressocché invariata nel 2022, se teniamo presente che siamo una delle città con il tributo più caro d’Italia.

La sensazione è che l’Amministrazione si sia limitata ad un’alzata di spalle: la formula è quella stabilita dall’ARERA, la tariffa è la pura trasposizione dei costi, del gestore e del Comune, le agevolazioni sono quelle da legge o poco più, il ciclo dei rifiuti non si chiude per mancanza di impianti, questione annosa che è sempre colpa di chi c’era prima, neppure il dissesto si chiude e quindi sembra ineluttabile proiettare fino al 2025 un costo, alto, senza sensibili variazioni.

Viene da chiedersi se questa non sia una resa della politica rispetto alla pura tecnica che pervade decisioni che tuttavia impattano in modo drammatico sulla vita dei cittadini.

La gestione dei rifiuti, e più in generale il rispetto dell’ambiente dovrebbe essere cruciale per il futuro delle città, al contrario sembra che non governiamo nulla di questo processo al contempo fragile e strategico.

È anche svuotata di senso la percentuale di differenziata che riusciamo a raggiungere, anche questa senza significative oscillazioni negli ultimi anni, se poi non facciamo fruttare la risorsa rifiuto e le rendite da trasformazione sono praticamente assenti nel piano finanziario.

Per addentrarsi nei meandri della composizione della tariffa, così come esposta nel piano, bisogna avere non poche competenze tecniche e viene spontaneo chiedersi cosa possa comprendere chi di tali competenze è privo, con un problema evidente di trasparenza.

Tuttavia, sarebbe sufficiente leggere dietro il dato medio per accorgersi che subiranno ancora un aumento le tariffe per le utenze domestiche per abitazioni di piccole metrature, tra i 40 e gli 80 mq, in cui è più che probabile si trovino categorie fragili.

Allo stesso modo, subirà un ulteriore incremento il settore della ristorazione, che sfonda il limite dei 3000,00 euro, così come aumenta la tariffa per i bar pasticcerie, settori fortemente colpiti dalla pandemia a cui non saranno bastati certo questi mesi più recenti per riprendersi delle conseguenze della pandemia.

Rispetto a tali categorie, quale sia la strategia che si intende mettere in campo non è dato sapere.

Neppure è noto quale sarà il riflesso di progetti futuri, che azioni finalizzate a ridurre la quota dei costi, sia del gestore ASIA che della quota riferibile, direttamente o indirettamente, al Comune o ancora quali le misure per risolvere l’annoso problema del recupero delle morosità, costo oggi spalmato su tutta la cittadinanza.

Ultimo ma prioritario, la qualità del servizio, soprattutto per la pulizia delle strade, che i cittadini non avvertono essere proporzionata certo alle tariffe stellari: pagare molto e vedere ancora la città sporca è danno che si aggiunge alla beffa.

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