Mensa scolastica, ricorsi e veleni per il Capitolato confuso e contraddittorio.

Il legale della Quadrelle 2001, l’avvocato Salvatore Ciro Balestrieri, ci ha fatto pervenire anche altri documenti dai quali emergono elementi davvero inquietanti sugli scontri tra ditte per l’aggiudicazione degli appalti per le mense con tanto di amministratori destinatari di provvedimenti giudiziari anche per collusioni con clan camorristici. L’avv. Balestrieri è profondo conoscitore di questi intrecci perché è anche amministratore di una ditta che si occupa di ristorazione collettiva, la Global Service Food di Roma, da non confondere con la Global Service La Cascina di Roma coinvolta nella vicenda giudiziaria Mafia Capitale sempre per la mala gestione delle mense scolastiche. L’avvocato Balestrieri che recentemente ha ricevuto come amministratore della Global Service di Roma, trasferita al Acerra, solamente una ordinanza del sindaco di Napoli per recupero di fitti ed utenze non pagate, nel 2010 ha ceduto un ramo di azienda alla Global Service con sede legale a Napoli, cioè proprio quella che ha vinto l’appalto del Comune di Benevento. Insomma, gli attuali amministratori della Global Service con i quali Balestieri ha litigato lunedì durante le procedure per l’appalto della nostra mensa scolastica, sono i suoi ex soci nonché colleghi in amministrazione. Tra i documenti che abbiamo ricevuto, c’è anche la copia di un dossier della Quadrelle 2001 contro il Consorzio Opera Omnia di Pietradefusi (AV), sempre per appalti mensa. Di tale compagine facevano parte fino a pochi anni fa lo stesso avv. Balestrieri, la Global Service di Napoli-Atripalda e la beneventana Ristorò che però adesso ha fatto accordi proprio con la Quadrelle 2001 anch’essa più volta oggetto di contestazioni e che ha cambiato denominazione mantenendo ma però lo stesso assetto societario.E’ un intreccio perverso di ditte e nomi, che fanno accordi, li rimpono e ricompongono, tra ricorsi, ricatti, minacce e contrapposizioni senza esclusioni di colpi, per gestire le mense scolastiche che evidentemente sono estremamente redditizie.Per evitare porcherie ed affari a danno dei bambini, i comuni devono innanzitutto definire Capitolati e Bandi di gara estremamente chiari e sistemi di controlli efficaci. Il Comune di Benevento non ha fa fatto né l’una né l’atra cosa, contrariamente a quanto affermato dal sindaco Fausto Pepe e dal comandante-dirigente Giuseppe Moschella.Il Capitolato di Appalto è contorto e contraddittorio al punto da prestarsi a diverse interpretazioni alle quali si aggrappa la Quadrelle 2001 per il suo ricorso. Ad esempio, l’articolo 1 prevede, semplicemente, che il centro di cottura deve essere ubicato ad una “distanza non superiore a minuti 45 dalla sede delle scuole…”, mentre all’articolo 7 si legge: “La ditta affidataria si impegna alla fornitura dei pasti caldi preparati nel proprio centro di cottura…. al trasporto ed alla distribuzione (poi si precisa ‘distribuzione ai tavoli’) non oltre 45 minuti dal confezionamento…”. Quindi nel primo caso in 45 minuti si deve effettuare solo il trasporto da Atripalda a Benevento, nel secondo articolo è previsto che si devono trasportare e distribuire ai tavoli le vaschette in 45 minuti dal loro confezionamento. Questa condizione, però, non potrebbe essere rispettata in alcun modo, neppure nel centro cottura ex Ristorò ora in uso alla Quadrelle 2001, perché tra il confezionamento della prima e dell’ultima vaschetta, 1.250 di primi piatti ed altrettante per i secondi, passano sicuramente più di un’ora. Questo è solo uno dei punti controversi del Capitolato che infatti è diventato uno dei motivi fondamentali del ricorso della Quadrelle 2001 che era proprio convinta di vincere l’appalto. Infatti, la ditta in affari con la Ristorò della famiglia Porcelli- Barretta, si è presentata alla gara con una offerta di 4,79 euro per ogni pasto. Quindi 1(uno) centesimo di ribasso! Evidentemente la Quadrelle 2001 era sicura che nessun altra ditta avrebbe partecipato o sarebbe stata ammessa, perché qualunque altra proposta avrebbe realisticamente previsto uno sconto di qualche decina di centesimi di euro, come avviene normalmente. Come faceva la ditta in affari con la famiglia Barretta- Porcelli ad essere sicura di vincere? Secondo indiscrezioni giornalistiche fornite dallo stesso dirigente-comandante Moschella, 12 ditte si sono mostrate interessate all’appalto, ma poi hanno partecipato solo in quattro (una di Catania insieme alla Quadrelle 2001 e l’altra di Castellammare con la Global Service). Perché le altre 8 hanno rinunciato? Se avevano il requisito del centro cottura nei 45 minuti dalle scuole, indicato nel bando, che cosa le ha indotte a non presentare offerte? Forse l’obbligo di allestire il centro di cottura di Capodimonte da lasciare al Comune e fare i lavori di adeguamento delle scuole per lo scodellamento? Si tratta di un’altra condizione prevista nel Capitolato che non è assolutamente chiara perché non sono indicati esattamente i lavori e i relativi costi. Infatti l’art. 5 del Capitolato prevede che la ditta aggiudicataria “provvederà ala redazione del progetto per i lavori da effettuare, che dovrà essere approvato dal competenti uffici tecnici comunali….. i costi per la realizzazione del centro di cottura sono presuntivamente di € 700.000 mila e quelli per l’adeguamento dei refettori sono presuntivamente di € 100.000…”. Si tratta di costi PRESUNTIVI, che quindi potrebbero oscillare anche del 20-25 % in più o in meno, secondo il progetto che la stessa ditta dovrà presentare, senza chiarire quando e senza confronto con altre proposte. Evidentemente anche questa condizione spaventa le ditte che si occupano solo di servizio mensa e non quelle che si occupano anche di progettazioni e costruzioni.Non solo Moschella e Pepe hanno definito questo scandaloso Capitolato di Appalto, ma non hanno voluto neppure approvare la Carta dei Servizi per stabilire esattamente il sistema dei controlli da parte del Comune, della ASL e dei genitori.Insistiamo, quindi, nel chiedere il controllo della Autorità Nazionale Anticorruzione su questa gara ed inviamo alla Direzione Distrettuale Antimafia i documenti che ci ha trasmesso l’avv. Balestrieri, sperando che le indagini siano più veloci di quelle condotte dalla Procura della Repubblica di Benevento in corso da oltre sei mesi sul servizio mensa affidato alla Ristorò e i relativi controlli. Per altrabenevento – Gabriele Corona

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