PIANO URBANISTICO TERRITORIALE DELL’ASI. LE CONSIDERAZIONI DI GIOVANNI ZARRO

È stato presentato, nella sede del consorzio ASI, il nuovo Piano Urbanistico Territoriale delle aree di nuclei di sviluppo industriale del Sannio. Il documento andrebbe discusso. Approfondito. Con la Città e con le forze vive del territorio. Dai partiti. Ai sindacati. Alle associazioni. L’esigenza di tornare ai dibattiti corali ed alle discussioni generali torna imperiosa. Torna più forte dopo un periodo, asfittico, povero di discussioni pubbliche, segnato dalle stigmate di un populismo non proprio colto.

Cosa dice la presentazione? Parla di uno sviluppo che poggia su tre punti strategici: Airola, Amorosi-Puglianello; San Nicola Manfredi-San Giorgio del Sannio da affiancare all’accorpamento di alcune aree PIP, con un occhio di riguardo per la zona di contrada Olivola. Non si è in grado di apprezzare in cosa consistono i tre punti strategici. A parte la forte simbologia, il forte impatto immaginifico.

In attesa di approfondire questi aspetti, un’osservazione va presentata agli amici responsabili dell’ASI, alle rappresentanze politiche, alla pubblica opinione. I cosiddetti tre punti strategici impattano la direttrice Benevento-Area napoletana; verso ponente, la direttrice Benevento-Telese-Caserta (una parte coincidente con l’Autostrada Roma-Bari-Taranto, quelle che noi sanniti chiamiamo “ molto modestamente” la Caianello-Benevento; e, verso oriente, la San Nicola Manfredi-San Giorgio del Sannio.

I tecnici redattori del piano urbanistico, naturalmente, hanno tradotto, in testi e grafici, le indicazioni politiche elaborate dai responsabili dell’ASI. Intendo interloquire sulle impostazioni politiche. Naturalmente le tre direttrici individuate vanno bene. Non sono esaustive, però, delle possibilità di sviluppo, all’atto, della città e della provincia di Benevento! A chi scrive, prima facie, paiono monche. C’è tutta un’area, molto prossima allo sviluppo, ben infrastrutturata, che non va negletta. È l’area della Valle del Tammaro, tutta. Da Benevento a Morcone con prolungamento verso Isernia. Come da Benevento a Morcone con prolungamento verso Campobasso. Il cui caposaldo principale è Morcone-Sassinoro. Senza dimenticare gli altri “bastioni”: Pontelandolfo, Campolattaro, Fragneto Monforte, Torrecuso. Non devo ricordare le ragioni che militano a sostegno della inclusione dell’area del Tammaro, da subito, e da protagonista, nel piano territoriale dell’ASI. Ragioni dimensionate all’intera area. Ragioni relative ai singoli capisaldi della direttrice di sviluppo Benevento Campobasso. La dignità delle regioni a sostegno di questa tesi hanno lo stesso rango delle scelte già compiute per l’Area Caudina, per l’Area Telesina.

Un’altra notazione: contrada Olivola. Quel territorio venne, nel passato non lontano, considerato degno di ospitare una “piattaforma logistica”. Per la sua consistenza e soprattutto perché area nella quale si incrociano due direttrici di sviluppo di rilevanza nazionale: la Campobasso, Benevento, Napoli (per i beneventani) fondovalle Tammaro e la Caianello Benevento. Il dibattito sulla costruzione della piattaforma logistica si è arenato sulla base della considerazione che “la piattaforma logistica viene creata dei privati”. L’utilizzo delle piattaforme logistiche naturalmente è dei privati ma la costruzione della struttura? Chi deve provvedere alla costruzione fisica della piattaforma logistica? E’ bene che l’ASI elabori su questa esigenza un suo pensiero.

Tornare a riflettere sull’impostazione politica del piano urbanistico dell’ASI può essere utile. Si aiuta il Sannio e la città a crescere. Non si infligge un’ingiusta punizione ad un’area degna di ogni riguardo quanto sviluppo economico: l’area del Tammaro. Si torna

a riflettere sulla piattaforma logistica, in particolare, sull’ente che deve provvedere alla sua predisposizione.

Giovanni Zarro

ARTICOLI CORRELATI