Pil: Osnato (Fdi), ‘dalle stime Fitch altra forte smentite per le cassandre’

Roma, 16 ago. (Adnkronos) – “Ancora una notizia che smentisce le cassandre. Fitch alza le stime di crescita dell’Italia: insieme alla Francia, siamo l’unica economia avanzata a ricevere un simile trattamento. Né è un caso che questo sia dovuto per lo più agli investimenti: finalmente un governo che non disturba chi ha voglia di fare, come promesso dal presidente Meloni. Ed è ovvio che i risultati arrivino, in una Nazione operosa come l’Italia”. Lo dichiara Marco Osnato, deputato di Fratelli d’Italia e presidente della commissione Finanze, commentando l’ultimo Global Economic Outlook trimestrale diffuso dall’agenzia di rating.

“Il rapporto di Fitch offre importanti spunti di riflessione – prosegue l’esponente di Fratelli d’Italia -. Nel medio periodo le economie avanzate non riusciranno a tornare ai livelli del 2019, prima della recessione da Covid. Purtroppo, questa è la conseguenza di politiche monetarie e fiscali diffusamente sbagliate, che il nostro Paese sta correggendo grazie all’impegno del centrodestra. C’è ancora strada da fare, ma la differenza dai nostri competitor si vede chiaramente”.

L’occasione per ‘chiudere il cerchio’ di questo primo anno di governo arriverà con la prossima legge di bilancio: “Dovrebbe essere l’occasione per fare squadra e ragionare tutti insieme su provvedimenti strutturali, non più dettati dall’emergenza che aveva orientato la legge in vigore e già ispirati alla delega fiscale, approvata con il favore di una parte dell’opposizione in un clima collaborativo”, spiega ancora Osnato. “Invece, noto che alcuni preparano barricate per battaglie strumentali, come quella su una versione ideologica e controproducente di salario minimo. Il principale sindacato ha convocato uno sciopero generale prima ancora che la manovra venga presentata. Anche se questi atteggiamenti rischiano di allontanare gli investitori, il governo ha la forza del mandato elettorale per proseguire sulla rotta tracciata. E i numeri daranno ragione non a noi, ma a un’Italia che vuole finalmente scrollarsi di dosso le troppe pastoie che ne hanno frenato lo sviluppo”, conclude.

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