Pino Salzano: musicista tra sogno e realtà

 Un lavoro, il suo, particolarmente impegnativo allorché strumentava una melodia senza però stravolgere la visione dell’autore, solo mettendoci il suo carisma musicale. E quelle atmosfere sopravvivono ancora oggi con suoni mai pesanti, espressi con intimità, con stile sfaccettato, serrato, a volte tagliente, aggressivo, mentre nei dialoghi scenari senza fine con un “sound” disinvolto, vigoroso ed emozionante. Ho ascoltato e riascoltato il suo materiale: incisioni, registrazioni radio-televisive, concerti in piazza e serate, tutte rigorosamente “live” e, finalmente convinto, sostenuto anche dall’associazione “Amici di Pino”, mi decido ad affrontare il lavoro che prevede la realizzazione di un’opera in dvd e cd “Per ricordare Pino Salzano”, l’uomo-musica, in cui si intrecciano musica, testimonianze di artisti locali e nazionali.
Gli amici ricordano Pino come un tipo dinamico, dalle repentine decisioni ai fatti, come quando, a soli undici anni si allontanava da casa per andare con i più grandi a giocare in periferia. Pieno di idee vulcaniche e insofferente ad ogni disciplina, ma con una grande bontà e sensibilità, che tanti gli riconoscevano. E gli riconoscevano anche il grande fascino, in particolare le donne, talvolta bionde, nere, ma sempre splendide.
“Dieci ragazze per me/ posson bastare/ Dieci ragazze per me/ voglio dimenticare/ capelli biondi da accarezzare/ e labbra rosse sulle quali morire/ Dieci ragazze per me/ solo per me/…” (Mogol – Battisti)
“Pino” – diceva il maestro Ermanno Cammarota – “è figlio d’arte, caro Alfredo, e non ho impiegato molto tempo a capirlo”.
“Il caro Pino è stato mio eccellente allievo” – così il maestro Raffaele Russo.
Il maestro Franco Tucci–“Ammirazione e stima” per Pino Salzano e il complesso “The Marines”.
Tommaso Rossi, scenografo – “Con Pino la collaborazione è stata sempre privilegiata ed entusiastica, per molti e molti anni”.
Nei primi anni ’60 il quindicenne Pino, fisarmonicista ed organista, dirige la prima formazione di “The Marines” nel concerto del tenore Tullio Pane. Arrangiatore in occasione delle due edizioni del “Festival di Benevento” (1961-1962), dove presenta una nutrita schiera di voci nuove: A. Principe, M. Principe, P. D’Arienzo, V. Piccolo, G. Mercurio, M. Rosaria Cappelli, Franco Pepe…
Romolo Fiore, cantante – “A Pino Salzano, indimenticabile amico, sono riconoscente per la sua professionalità di artista che mi ha permesso di incidere due brani e gratitudine per l’eredità lasciatami e per le meravigliose “Dimme” e “Chitarra malinconica”.”
“Pino, passionale ed inguaribile perfezionista, condivideva l’arte musicale con il fratello Enrico, batterista” – tanto dal maestro Ermannino Cammarota, contrabbassista.
Reno Giannantonio, giornalista –  “…Dovunque andassi sentivo parlare di Pino e della sua musica… È stato uno dei pilastri della musica beneventana…”
Poi, attraverso una serie di scelte tecnologiche, l’organista è proiettato verso il futuro. Ricordo il suono dello strumento denso e ricco di echi nella parte centrale della fortissima “A wither shade of pale”.
Musicista ispirato, tentato da tutti i generi musicali. Infatti, alternava momenti di musica pop, rock, soul, blues a quella napoletana, caratterizzata da una sorta di odio-amore. L’esempio più interessante sono le serate con Mario Abbate, Mirna Doris, Tullio Pane, Luciano Rondinella, il maestro Gianni Aterrano e il giornalista-conduttore-autore Marcello Zanfagna, ma anche con Gianni Crosio, l’ultimo Pulcinella, la “Compagnia Spaccanapoli”, Peppino Gagliardi…
A Campobasso, dopo un concerto con i “Flippers” il pianista Franco Bracardi, istintivamente: “I motivi del successo di “The Marines” sono due: il fatto di aver quale leader Pino e perché suonano bene tutti i generi”.
“…Ancora/ ancora/ ancora/ perché io da quella sera/ non ho fatto più l’amore senza te/ e non me ne frega niente senza te./ Anche se incontrassi un angelo direi: “Non mi fai volare in alto quanto lei”…” (Migliacci – Mattone)
I valori a cui teneva Pino erano: l’altruismo e l’amicizia. I suoi amici più cari erano i musicisti e non provava mai invidia per nessuno di loro, anzi cercava sempre di esaltare le doti di chi suonava con lui. E così, ingaggiando i migliori elementi sulla piazza, tra i quali Alfonso Fasoli, Aldo Di Giacomo, Tonino Gioioso, chitarre; Tonino Di Pace, basso elettrico; Silvio Sorgente, altosassofonista e, successivamente, Enzo Nicolella, tenorsassofonista, Pino Salzano il “keyboardman” presentò una formazione preparata e duttile. La band suonava di tutto, compreso il latino-americano, con le voci di Nino Testa, A. Fasoli e di Enrico Salzano, batterista. Nell’ultima fase della sua attività Pino appariva con una formazione tutta Salzano: Enrico, percussioni e voce; Alfredo, batterista; Giuseppe Marlon, basso elettrico e voce; Katia Panarese, unica eccezione, voce solista. Gli arrangiamenti tutti curati da Pino.Tra “The Marines” figurava un grande affiatamento; era sufficiente un solo accordo che il complesso partiva a razzo, con un repertorio di centinaia di pezzi.
Antonio Micco, avvocato: “Enrico, amico mio, quanti brani mi sono stati arrangiati dal grande scomparso Pino Salzano, che intuì l’originalità e la freschezza sia nei testi che nella melodia…Non me ne vogliano gli altri, ma la musica a Benevento è Pino, almeno negli ultimi trent’anni… Sono certo che un giorno Pino avrà quella gloria che merita”…
Pompeo Palatella, cantante: “Ti prego, Enrico, di riportare che se sono riuscito a realizzarmi quale interprete è stato solo grazie alla conoscenza e all’entusiasmo del maestro Pino Salzano. Grazie Pino!”.
Gigi Giuliano, pianista: “Di Pino Salzano ricordo il grande entusiasmo e la capacità di adeguarsi alle nuove tecniche musicali…Molti ci vedevano quali avversari…Erano i tempi dei concorsi e c’incontrammo per darci battaglia, ma senza mai cattiveria, solo confrontandoci…Seguivamo modi diversi di fare musica…”.
“Pino, number one!” – così Giovanni Olivieri, cantante.
Nino Del Vecchio, avvocato: “La mia amicizia con Pino risale ad oltre cinquant’anni perché mio padre e il compianto cavaliere Alfredo Salzano, gentil’uomo di vecchio stampo, erano fraterni amici…Ho avuto l’onore di ricoprire il ruolo di vice sindaco – assessore alle finanze e poi assessore ai lavori pubblici al Comune di Benevento e così, oltre a conoscere Pino quale ottimo musicista – d’altronde il papà era un fine compositore e musicista come il fratello Enrico, anch’egli molto versato – ma anche quale fedele servitore delle istituzioni. La città di Benevento può essere orgogliosa di aver avuto Pino Salzano quale tecnico sempre attento ai problemi e ai bisogni dei cittadini”.
“L’uomo musica” in televisione – Rai Uno in “Cordialmente” con la bella voce di Margherita Tammaro; Rai Due in “Trenta minuti con Pino e The Marines”; spettacoli con Nico Fidenco, Franco Bracardi, Max Catalano, Fabrizio Zampa (“Flippers”), Tullio Pane, Mario Abbate, Michele Accidenti, Mino Reitano, Rita Pavone, le americane “Sister Kim” con la conduzione di Salvatore Salottolo, Peppino Di Capri…
L’uomo-musica protagonista della musica a Benevento se ne è andato esattamente nove anni fa, lasciandomi in eredità, la direzione del complesso “The Marines”, i suoi spartiti, il piano elettrico e la tastiera nuova che gli aveva regalato gli ultimi momenti di felicità, ma anche un foglio di musica con tracce di un’ultima composizione.
“Guarda come brucia/ questa sigaretta/ potevi dire si/ e invece hai detto…/ Muore un dolce sogno/ nato troppo in fretta/ io me ne vado amore/ e spengo questa sigaretta”.

Enrico Salzano – [email protected]

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