Presentato il libro su Stefano Borgia di Pietro Zerella

 

 

Ad aprire l’incontro con i giornalisti il direttore de ‘il Sannita’ Antonio De Cristofaro che, dopo aver brevemente delineato la figura di questo giovane governatore, mettendone in evidenza la capacità di fronteggiare i gravi problemi che nel 1700 turbarono il piccolo Ducato di Benevento devastato da carestia, terremoti, brigantaggio, ha dato la parola all’arcivescovo Andrea Mugione. L’alto prelato ha fatto un’analisi non solo della personalità del Borgia come uomo politico, di chiesa, di cultura e di scienza, ma anche del contesto politico-sociale che l’ha visto protagonista dal 1758 al 1764. “L’autore – ha spiegato l’Arcivescovo – ha contribuito con il suo libro ad illuminare gli anni ‘beneventani’ di un grande personaggio del Settecento europeo. Una figura complessa e ricca che racchiude in se il grande amministratore e l’umanista, a lui, infatti, si deve quel capolavoro di erudizione storica rappresentato dalle ‘Memorie Istoriche della Pontificia Città di Benevento dal sec VIII al secolo XVIII’.

Poi è stata la volta del presidente della Provincia Aniello Cimitile che ha parlato delle sensazioni provate quando per la prima volta visitò la Rocca dei Rettori (antico Palazzo dei Governatori pontifici) e di come fosse rimasto colpito dalla volta affrescata nella Sala del Presidente dove c’è un’iscrizione proprio di Stefano Borgia. “Da subito – spiega Cimitile – cercai di documentarmi e fui colpito dalle sue sorprendenti capacità amministrative. Un uomo che non ha vissuto la politica in modo astratto, ma stando vicino ai cittadini, calandosi nella realtà, affrontandone i problemi con determinazione tanto da lasciare sbigottiti tutti. Un uomo di straordinaria modernità, un riformista colto, dagli ampi orizzonti e dalle idee nuove che gli valsero il titolo di ‘Salvatore della città’.

A seguire l’intervento di Luca Leoni, studioso della famiglia Borgia, che ne ha descritto la figura intellettuale ed il ruolo di studioso e storico. ‘I suoi interessi culturali poliedrici lo spinsero ad instaurare contatti duraturi con i dotti e gli eruditi di tutto il mondo: i numerosi e rilevanti reperti ed opere d’arte conservati nella sua collezione personale ne sono un esempio’.

Sulla stessa scia anche l’autore del libro Pietro Zerella che, oltre a ringraziare i presenti, si è soffermato sulla descrizione delle istituzioni cittadine di quel periodo storico, la delineazione dei rapporti difficili e spesso conflittuali con il Regno di Napoli, i principali problemi della città quali l’appalto del tabacco ed il commercio del grano. Ma anche sull’attività politica- amministrativa del Borgia, le disposizioni in materia di ordine pubblico, le misure assunte a seguito della devastante carestia del 1764 per tutelare la città e la sua popolazione. Comportamenti che gli diedero l’occasione di mostrare rettitudine, senso del dovere, partecipazione alle sofferenze dei più umili, intransigenza nei confronti degli speculatori e degli affamatori del popolo’. L’incontro è stato chiuso da Ketti Giardiello che ha letto, con intensità e bravura, alcuni brani del libro.

ARTICOLI CORRELATI