Presentazione libro Trivelle d\’Italia di Pietro Dommarco

 L’iniziativa è stata promossa dal Coordinamento No Triv Sannio, che continua così la campagna di informazione e sensibilizzazione sui temi delle ricerche e delle trivellazioni petrolifere e sui danni che esse provocano.

Nel dettaglio ecco le tappe del tour di presentazione del libro "Trivelle d’Italia"
– 14 giugno a Pietrelcina, ore 18.00 presso l’aula consiliare, organizzato dal comitato NO-TRIV Tammmaro;
– 15 giugno a Benevento, ore 18 Benevento, presso Circolo Virtuoso Bukò (via Stanislao Bologna, 30), organizzato dal coordinamento NO-TRIV Sannio;
– 16 giugno ad Apice, ore 10.00 presso il centro sociale, organizzazione a cura dalla PRO LOCO;
a Sant’Arcangelo Trimonte, ore 18.00 presso il salone parrocchiale organizzato dal comitato CODISAM.

Il libro di Dommarco, un testo di circa cento pagine, edito da Altreconomia, con prefazione curata dal geologo Mario Tozzi, presenta un’attenta analisi della situazione italiana che vede le multinazionali del petrolio libere di perforare la terra e i fondali marini con bassi costi e con l’avallo di leggi tolleranti.
"Le mani dei petrolieri in Italia sono sporche di greggio, ma libere. Libere di perforare la terra e i fondali marini italiani, con royalties minime e con l’avallo di leggi tolleranti", spiega Pietro Dommarco, autore del libro "Trivelle d’Italia". Nel nostro Paese, infatti, le percentuali di compensazione ambientale sono tra le più basse al mondo: per questo, oggi in Italia sono centinaia le concessioni e 1.010 i pozzi produttivi in terraferma e in mare.
"Trivelle d’Italia" racconta infatti di come il nostro paese sia diventato una gruviera, "buchi" che hanno portato pochi vantaggi ai territori, poca occupazione e infiniti danni per l’ambiente. Un’analisi che scende in profondità e percorre numeri e storie dei piccoli Texas italiani, dalla Basilicata alla Pianura padana, dal mare della Sicilia a Porto Marghera, tra amministrazioni compiacenti e rifiuti tossici. Un testo importate ed essenziale alla luce dei progetti di ricerca che riguardano gran parte del territorio sannita e che rischiano ancora una volta di danneggiare l’ambiente e l’habitat delle aree interne della Campania.

ARTICOLI CORRELATI