Quella sera che incontrai Nico Fidenco

Quella sera che lo incontrai, era ospite al Jolly Hotel con Enzo Micocci, direttore artistico della RCA. “Ho sentito il vostro gruppo e non vedo alcun motivo che al piano mi accompagni Micocci, se non per sostenere la mia voce nelle seconde”.Il cantante, alto, completo scuro, polsini in stoffa, camicia bianca e cravatta lucida, dopo una pausa e un intenso sguardo ai presenti, riprese: “Necessita solo che ci accordiamo sulle tonalità”.E Pino Salzano, pianista: “Ho preparato i brani del tuo repertorio, esponendoli ad arrangiamenti personalizzati, in presenza dell’ottimo sax-tenore di Enzo Nicolella, della chitarra solista e voce di Alfonso Fasoli e della sezione ritmica, qui rappresentata da mio fratello Enrico, batteria e voce; Tonino Gioioso, chitarra ritmica; Tonino Di Pace, basso elettrico”.Soddisfatto, il gentleman della canzone, passò e ripassò una mano veloce tra i capelli non proprio folti, proseguendo con il risistemare la cravatta, forse di lamè.”Maestro Fidenco, i musicisti di Pino ed Enrico sono una garanzia per la riuscita della serata, stia tranquillo!”. Così il presidente della commissione studentesca concluse l’incontro.Il MAK P 100 1966 dell’Istituto Tecnico per Geometri si tenne nel salone delle feste dell’Hotel di via Perasso con i “Merry boys”, ma solo nella prima parte, mentre a mezzanotte, su un’altra pedana, Nico Fidenco con “The Marines” chiusero la festa che ancora oggi è ricordata per i lenti “What a sky”, “Legata ad un granello di sabbia” e per l’allegro twist “Con te sulla spiaggia”, ma soprattutto per la voce suadente del cantante gentleman.…Ti voglio cullare… cullare… legata ad un granello di sabbia/ così tu/ nella nebbia più fuggir non potrai e accanto a me tu resterai.*Omaggio al maestro Nico FidencoEnrico Salzano – [email protected]

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