Raffaele Del Vecchio: “Auguri a Giordano ma addio per sempre a Città Spettacolo”

“Benvenuti nel mondo reale, verrebbe da dire. Finito il tempo delle promesse e delle fantasie da campagna elettorale, ci ha pensato anche Città Spettacolo a portare con i piedi per terra la nuova amministrazione e i numerosi cittadini in attesa dei miracoli.

Per l’edizione 2016 dello storico Festival cittadino, la Regione avrebbe infatti previsto un budget di soli 150mila euro. Una notizia che può sorprendere soltanto coloro che in questi anni hanno vissuto su Marte, ma non certo chi, come me, ha amministrato confrontandosi quotidianamente con una realtà fatta di tagli, riduzioni di trasferimenti, contrazione di risorse. Per Città Spettacolo, in particolare, il finanziamento è diminuito progressivamente e drasticamente negli anni fino ad arrivare ai 250mila euro stanziati per l’edizione 2015. Quest’anno un ulteriore taglio. Benvenuti nel club degli amministratori dei tempi che viviamo.

Con questo budget non si potrà fare molto, mi sembra onesto riconoscerlo, ma io non unirò la mia voce alle tante che si alzeranno per attribuire all’assessore la colpa di aver contribuito a distruggere Città Spettacolo. Non farò subire ad altri quel che ho subito io.

Ciò che, invece, è sotto l’esclusiva responsabilità dell’assessore è la scelta della linea culturale da imprimere alla manifestazione. Questo sì.

Da tale scelta deriva l’individuazione del direttore artistico del Festival. Ugo Gregoretti, Renzo Giacchieri, Mariano Rigillo, Maurizio Costanzo, Ruggero Cappuccio, Enzo Moscato, Giulio Baffi: queste le personalità che hanno pensato e diretto Città Spettacolo dal 1980 al 2015. Scelte chiare dei vari assessori alla cultura che si sono succeduti negli anni, come chiaro era l’obiettivo da perseguire: fare di Città Spettacolo un festival di teatro di livello nazionale. Ci saremo riusciti o meno, qualcuno ci sarà riuscito meglio degli altri, ma l’obiettivo comune era quello.

Per l’edizione 2016, apprendo dai giornali che la direzione artistica è stata affidata a Renato Giordano. Profilo totalmente diverso, obiettivo totalmente diverso. A lui gli auguri di buon lavoro, ma addio per sempre a Città Spettacolo e benvenuta Quattro Notti. È questo che i nostri cittadini volevano? Me lo chiedo.

Così come viene da chiedersi: chi è l’assessore alla Cultura del Comune di Benevento? Io mi auguro e credo sia Oberdan Picucci, in rappresentanza di una forza politica autonoma quale l’UDC, ma la paternità, ovvero la maternità, della nomina del nuovo direttore artistico fa pensare ad altro.

L’indicazione di Renato Giordano suggerisce, peraltro, un ulteriore interrogativo: quale politica culturale deve aspettarsi la città? Si punterà su feste e sagre o su festival ed eventi? Lo chiedo con una certa preoccupazione anche perché lascio in eredità a Picucci un finanziamento di 407mila euro rientrante nelle iniziative promosse dalla Regione Campania “Arte e Cultura per EXPO” (delibera di giunta regionale n. 53/2015). Io avevo affidato l’ideazione del progetto al sociologo Domenico De Masi e il Festival presentato si chiamava “Il crudo e il cotto”. Poi ci sono state le elezioni. E ora? Che utilizzo verrà fatto di quel finanziamento? Chi dirigerà il Festival? Una personalità del livello del professore De Masi o, anche in questo caso, con altro profilo? A Picucci le risposte”.

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