**Riforme: Pd, ‘rafforzare Parlamento, no elezione diretta presidente e premier’**

Roma, 25 gen (Adnkronos) – “Abbiamo apprezzato l’invito al confronto e la disponibilità della ministra Casellati a considerare gli argomenti e le preoccupazioni che abbiamo avanzato. Ricostruire un rapporto di fiducia nelle istituzioni rappresentative del pluralismo, rafforzandone la capacità di governo (e l’autonomia dal potere economico e da quello culturale dei mezzi di comunicazione), è oggi – a nostro avviso – una delle principali necessità del nostro Paese”. Lo dicono i parlamentari del Pd Simona Malpezzi, Debora Serracchiani, Andrea Giorgis, Peppe Provenzano, Simona Bonafè, Matteo Mauri e Dario Parrini dopo l’incontro con il ministro per le Riforme istituzionali e la semplificazione normativa Elisabetta Casellati.

“La democrazia può svolgere una straordinaria funzione emancipante per l’intera collettività, se non si riduce alla scelta del capo, se non mortifica o nega il pluralismo, se è vivificata da un costante, diffuso e organizzato confronto critico e riflessivo, e naturalmente se incontra dei limiti e quindi riconosce e rispetta i diritti fondamentali dei singoli e delle minoranze”, proseguono.

“A questo proposito, per quanto riguarda la forma di governo non condividiamo l’ipotesi, che ci è stata prospettata, di eleggere direttamente il Presidente della Repubblica e/o il capo del governo. La figura di un Presidente della Repubblica terzo, con funzioni di moderazione ed equilibrio del sistema politico si è dimostrata efficace ed assai preziosa per il buon funzionamento e la stabilità della nostra democrazia”, spiegano gli esponenti dem.

(Adnkronos) – “L’introduzione di un capo dello Stato governante, eletto direttamente dai cittadini, pensiamo che non risolva nessuno dei problemi (di partecipazione e di stabilità) della nostra democrazia, ma rischi solo di ulteriormente acuirli”, proseguono.

“In un contesto nel quale i partiti e i corpi intermedi vivono una stagione di crisi e la confusione di poteri pubblici e privati ha assunto caratteri preoccupanti, l’elezione diretta di un capo dello stato governante, più che sostenere un processo di rafforzamento della sfera democratica, rischia, a nostro avviso, di incentivare pratiche populiste e demagogiche che, nell’immediato, possono dare l’impressione di sopperire alle difficoltà della partecipazione organizzata e alla frammentazione politica, ma alla fine si dimostrano incapaci di conferire alle istituzioni quella forza e quella legittimazione di cui necessitano per orientare le dinamiche economiche e finanziarie all’interesse generale e alle ragioni della “democrazia emancipante” e dell’uguaglianza”, dicono ancora gli esponenti dem.

“Più impegnativo, ma preferibile perché alla fine più efficace, è rimanere nel solco della forma di governo parlamentare e della maggior parte delle democrazie occidentali e, in tale prospettiva, rafforzare il ruolo e la capacità decisionale e di indirizzo del Parlamento”, sottolineano.

(Adnkronos) – “Innanzitutto riformando l’attuale bicameralismo paritario e razionalizzando il rapporto Parlamento-Governo, anche attraverso l’introduzione della sfiducia costruttiva e l’incremento dei poteri del Presidente del Consiglio sia nell’ambito del Governo, sia nell’ambito del procedimento legislativo, senza trascurare la necessità di una legge elettorale che valorizzi il potere di scelta dei candidati da parte degli elettori, sostenga il radicamento dei partiti (quali strutture che organizzano la partecipazione e concorrono a tessere i legami sociali) e che, pur garantendo una adeguata rappresentanza parlamentare del pluralismo sociale e politico, limiti la frammentazione”, aggiungono.

“La ministra Casellati ha ascoltato con attenzione le nostre considerazioni e si è detta interessata a proseguire il confronto e ad approfondire le proposte che abbiamo avanzato”, concludono i parlamentari del Pd.

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