\”Si\” del Senato alla fiducia con 162 voti favorevoli e 135 contrari. Il Governo ottiene la fiducia

Intanto, alla Camera Di Pietro ha attaccato duro il premier che dopo solo pochi minuti dall’inizio dell’intervento del leader dell’Idv, si e’ alzato dallo scranno del governo, lasciando l’Aula di Montecitorio. Di Pietro lo ha rincorso con le parole: ”Vada presidente del Consiglio, scappi, fugga alle Bahamas…pavido, pavido, pavido”. Ad abbandonare temporaneamente l’Aula di Montecitoro e’ stato l’intero gruppo del Pdl.

Silvio Berlusconi ha colto l’occasione della cena con i deputati del Pdl di ieri sera per fare alcune considerazioni sul voto di fiducia di oggi. Ha, quindi, spiegato perche’ ha bocciato l’ultimo tentativo di mediazione venuto dai finiani (astensione di Fli al Senato, dimissioni di Berlusconi prima del voto della Camera, via libera a un Berlusconi bis): ”Avrei potuto accettare la richiesta di dimissioni da parte di Fini ma non ho voluto tradire la Costituzione materiale ne’ tantomeno rilegittimare la prima Repubblica e ho preferito rispettare quelle moralita’ della politica che abbiamo introdotto e che stabilisce che il popolo che mi ha eletto mi deve sfiduciare”.

Parole che sembrano annunciare una imminente campagna elettorale. Ai cronisti che lo attendono presso il ristorante dov’e’ convocata la cena e che gli chiedono se le elezioni anticipate si terranno a marzo, il presidente del Consiglio replica quasi ammiccando: ”Voi pensate? E’ una vostra opinione”.

Berlusconi ha chiuso la porta anche al dialogo con l’Udc: ”Abbiamo pensato e sperato che Casini potesse sostenere l’esecutivo per senso di responsabilita’, visto anche che fu Fini a suo tempo a non volere l’apparentamento con il Pdl. Ma evidentemente questa cosa non accade anche perche’ mi risulta che abbia un patto con D’Alema per essere il prossimo Prodi.

Questo e’ inammissibile”.

Riunione serale pure per i parlamentari di Fli. Gianfranco Fini ha ribadito che la linea da seguire e’ quella del documento che ha offerto ieri pomeriggio un’ultima possibilita’ di mediazione a Berlusconi: ”E’ una iniziativa che ha contribuito a fare chiarezza. Piu’ di cosi’ non potevamo fare”.

Fini sarebbe riuscito a ricompattare la rappresentanza parlamentare di Fli. Anche Silvano Moffa, che piu’ di altri si e’ adoperato per una mediazione con il Pdl, ha preso atto che non ci sono alternative al voto di sfiducia. Solo l’onorevole Maria Grazia Siliquini e’ intenzionata a votare a favore del governo e a lasciare Fli.

Archiviato il voto al Senato, i bookmaker di Montecitorio prevedono che il governo potrebbe anche avere la maggioranza per uno o due voti, o andare sotto per lo stesso numero di voti qualora riuscissero a essere presenti in Aula le tre deputate incinte: Federica Mogherini del Pd, Giulia Cosenza e Giulia Bongiorno di Fli.

Qualunque sia l’esito della fiducia alla Camera, Umberto Bossi ha gia’ messo le mani avanti a nome della Lega: ”Prima o poi si va a votare. Con un voto in piu’ non si governa e se non si puo’ governare fatalmente bisogna votare”. Potrebbero essere proprio gli esponenti del Carroccio a ribadire oggi questa posizione e a spingere verso le elezioni anticipate.

Anche in questa prospettiva non e’ pero’ indifferente il risultato del pronunciamento sulla fiducia. Berlusconi bocciato alla Camera dovrebbe dimettersi e l’iniziativa passerebbe subito nelle mani del presidente della Repubblica che dovrebbe verificare l’esistenza o meno di altre maggioranze parlamentari. In caso di conferma, Berlusconi potrebbe avere piu’ chance nel chiedere lo scioglimento delle Camere, prerogativa del solo capo dello Stato.

ASCA 14 Dicembre 2010

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