SOSSIO PERFETTO: IN CARRIERA ANCHE LA TERNANA

Ternana-Chieti cosa ti ricorda?

“Beh! Una gara di spareggio particolare. L’allenatore era Claudio Tobia, sull’altra panchina sedeva Tony Giammarinaro. Finimmo il campionato di C2/C a pari punti con il Chieti, allora non c’erano i playoff. Lo spareggio venne disputato a Cesena e dopo i supplementari stavamo ancora 0-0, si andava ai calci di rigore. Tobia decise di mandarmi in campo all’inizio del primo tempo supplementare e mi scelse tra i rigoristi. Il punteggio era di 2-1 per la Ternana ed il prossimo ero io a tirare. Così segnai la terza rete ed il calciatore del Chieti che veniva dopo di me, sbagliò il rigore. Così fummo promossi in C1. Ma del passato non mi va di parlarne, sono abituato a guardare avanti e nella mia mente c’è solo il Benevento”.

 

Ed allora cosa può dirci dei giallorossi?

“Ci sono altre persone che possono parlare, preferisco rimanere in silenzio e lavorare come ho sempre fatto senza farmi notare. Diciamo che fa sempre piacere gioire quando il risultato di una partita si chiude in positivo, sono abituato a guardare all’ultimo giornata, perché è solo quella che conta”.

 

Per molti versi calciatore girovago.

“Diciamo di sì, avendo giocato con il Palermo, Reggina, Perugia, Casertana ed altre assieme a Giovanni Bia e Fabrizio Ravanelli. E perché no, mettiamoci anche la Frattese, squadra della mia città, dove in C2 realizzai 11 reti. Il mio capitano, a quei tempi, credo che era nel ‘82/’83, è stato Luciano D’Agostino persona squisita e giocatore di una correttezza impressionante. Lì c’era Gianni Improta, prima come calciatore e poi come allenatore. Al corso speciale per l’abilitazione ad allenatore di 2^ categoria nel 2005, conobbi, perché anche loro allievi, Gianluca Atzori, Parco Giampaolo, Albino Pillon. Insomma ci starebbe da parlare una giornata intera, è meglio fermarsi”.

 

Ma prima di chiudere, parliamo di una persona che sembrate un’anima sola, un certo Giovanni Simonelli.

“Con Gianni ci siamo conosciuti ai tempi della Nocerina, da allora, quindici anni addietro, abbiamo sempre camminato uniti ed in perfetta simbiosi. Non lo dico io, ma Simonelli è davvero una persona squisita, pratica e che quando sposa un progetto lo fa con grande professionalità. Posso solo dire che quando nel 2008, dopo la promozione in C1, andammo via da Benevento e stavamo in macchina insieme, invece di parlare dei calciatori del Sorrento, citava i giallorossi ed i primi tempi sbagliava anche strada perché prendeva quella che portava a Benevento. Talmente era l’abitudine e l’affezione che aveva. È ritornato per un solo motivo, quello di realizzare qualcosa d’importante per la società e per la città”.

 

In questa realizzazione, noi siamo certi, che ci sarà anche Sossio Perfetto che lo segue come un’ombra, una “intesa fra uomini oltre che tra colleghi”.

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