SPORT E FEDE TRA VALORI ED IDENTITA’ DELLA PERSONA. La testimonianza dell’arbitro Fabio Maresca

Una platea numerosa ed attenta ha mostrato di apprezzare molto i temi, sport e persona umana, affrontati nel corso dell’incontro organizzato dall’Università Giustino Fortunato e dall’US Acli – Unione Sportiva Acli dal titolo “Dare il meglio di sé”.

E’ stata questa l’occasione per presentare il documento redatto dal Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, con il quale si esorta la comunità degli sportivi a costruire uno sport umano e sempre più autentico.

Onestà, solidarietà, lealtà, perseveranza, altruismo, pace, giustizia, fortezza, prudenza, saggezza, speranza, sono tutti i valori espressi attraverso e nello sport, contraddistinguendolo nello sviluppo integrale della persona umana.

A confrontarsi sui temi oggetto di riflessioni illustri ospiti coordinati dal noto giornalista RAI Enrico Varriale in veste di moderatore.

I saluti istituzionali in apertura del convegno tenutosi nell’aula magna dell’Ateneo telematico sannita sono stati affidati al delegato allo sport del Comune di Benevento Vincenzo Lauro, al  Vicario della Diocesi di  Benevento Mons. Franco Iampietro, al Col. Alessandro Puel– Comandante prov.le Carabinieri di Benevento e ad Alessandro Pepe– Presidente prov.le US Acli Bn.

Damiano Lembo– Presidente nazionale US Acli, ha parlato dello sport come uno strumento di diffusione dei valori sociali, definendolo come una leva universale per l’uomo.

Di grande interesse la relazione del Vescovo di Amalfi Mons. Orazio Soricelliche ha illustrato in sintesi il documento “Dare il meglio di se’”, sottolineando il ruolo chiave che la Chiesa riveste per lo Sport con particolare attenzione alla figura dell’essere umano ed ai valori fondamentali che esso deve trasmettere senza tralasciare la sua prospettiva cristiana.

Papa Francescorivolgendosi ai giovani in piazza San Pietro ha lanciato loro un messaggio affinchè attraverso questi valori, possano affrontare la vita mettendosi in gioco alla ricerca del bene.

 Don Jonathan De Marco– Direttore Ufficio Nazionale per la Pastorale del tempo libero, turismo e sport della CEI, ha sottolineato la particolare attenzione che la comunità cristiana riserva ai giovani e allo sport, definendo quest’ultimo un luogo di felicità dove ognuno  può diventare un campione.

E’ toccato poi al Prof. Paolo Palumbo– docente di Diritto Ecclesiastico e Canonico dell’UniFortunato parlare  nuovamente dell’importanza del documento “Dare il meglio di sé”in cui vengono affrontati temi di grande interesse anche per l’ecclesiasticista: pari opportunità, libertà di essere se stessi, uguaglianza, rispetto, in poche parole al tema dello sport inteso come generatore di una cultura dell’incontro, della pace e dell’inclusione.

Il rapporto tra manifestazioni sportive e appartenenza religiosa si fonda su un approccio promozionale, diverso rispetto ad un passato rigorosamente neutralista.

Tanti episodi più o meno recenti raccontano questa progressiva attenzione inclusiva dell’organizzazione sportiva alla diversità culturale.

Nella nostra Costituzione – ha dichiarato il Delegato Provinciale del CONI Mario Collarile– docente di deontologia ordinamento sportivo UniFortunato – ci sono tante parole significative per la nostra civiltà; eppure ne manca una, fondamentale per la formazione psico-fisica della persona umana; questa parola è SPORT; parola che troviamo, invece, nel Documento della Santa Sede.

Il prof. Stefano Scarpa– docente di metodi e didattiche delle attività sportive UniFortunato, nel suo intervento ha   evidenziato che lo Sport nel momento in cui viene considerato in qualità di veicolo educativo a diffusione globale e planetaria, è sulla stessa lunghezza d’onda del messaggio cristiano, per la ragione stessa per cui l’essenza dello sport autentico condivide la maggior parte dei valori cristiani e la sua dimensione pratica permette di ‘mettere in scena’- in termini reali – il «campo da gioco » in cui tali valori possono essere raggiunti.

A concludere la serata l’appassionante testimonianza di Fabio Maresca, vigile del fuoco ed arbitro di calcio CAN A, premio nazionale Enzo Bearzot 2018 e miglior arbitro emergente CAN A, che ha tenuto a precisare che l’arbitro è uno sportivo, ma è soprattutto un uomo.

La sua vittoria rispetto a quella delle squadre risiede nella garanzia della correttezza, dell’equità e dell’equilibrio. La sua sconfitta è nell’errore.

Al termine dell’incontro è stato siglato un protocollo di intesa tra l’UniFortunato e l’US.Acli nazionale.

 

 

 

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