La UIL non ha mai condiviso questa politica di estremo rigore, per gli effetti sociali distorsivi che ha prodotto e produce. All’Italia, invece, serve una politica di crescita. Negli ultimi anni abbiamo più volte denunciato come la crescente disoccupazione e i salari troppo bassi hanno impedito l’aumento dei consumi, del potere d’acquisto e del livello di risparmio delle famiglie italiane. L’inasprimento del prelievo fiscale ha poi completato l’opera. Bisogna intervenire nell’immediato perché la situazione é critica; i problemi vanno risolti prima che tutto degeneri. È necessario un vero piano di rilancio e di crescita dello sviluppo, dell’occupazione e una modifica dell’impostazione rigida dei trattati europei.
“Bisogna favorire la domanda interna conclude il segretario generale della Uil sannita – tutelando il potere d’acquisto dei salari e delle pensioni e riducendo la tassazione. In questo modo sarà possibile allentare quella cappa che pesa sulla nostra economia e sulla vita dei lavoratori e delle famiglie italiane”.
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