ASSEMBLEA FEDER-PANIFICATORI

Negli ultimi anni, il prezzo del pane è rimasto più o meno stabile, ma per il prossimo autunno si prevedono incrementi del 30/33%, causati dall’aumento del costo delle materie prime: farina, mais, soia, le cui quotazioni sono salite del 50/60 % da giugno ad oggi. Rincari che si riverseranno non solo sul prezzo della pagnotta, ma anche su tutti gli altri derivati. Questo è scaturito, dall’ Assemblea della FederPanificatori Confcommercio, svoltasi ieri presso il Salone della Camera di Commercio di Benevento, a cui erano presenti oltre al Presidente della Feder-panificatori Tranfaglia Romeo, lo stesso Presidente Provinciale di ConfCommercio Giuseppe Donatiello, ed il direttore Sorrentino Carlos.Nel suo intervento Tranfaglia Romeo, ha tenuto a sottolineare che “ il Record per i prezzi del frumento che sono saliti su tutti i mercati globali, portando col grande rialzo anche la minaccia di un aumento nei prezzi del pane. Causa primaria di questo rialzo è stato il brutto tempo nelle aree chiave di produzione del grano, come il Canada e alcune parti dell’Europa. La riduzione dei raccolti ha di conseguenza limitato le provviste facendo salire la paura si un ammanco per le scorte future e dunque un aumento improvviso della domanda in particolare nelle economie emergenti come l’India. Secondo le previsioni ufficiali degli Stati Uniti le riserve di frumento globali scivoleranno ai loro minimi livelli dagli ultimi 26 anni” ed in tal senso si renderà necessario per la sopravvivenza delle stesse aziende della panificazione, previsto un aumento del prodotto in due fasi, la prima del 30 per cento. Basta ricordare che il prezzo del pane è fermo, all’anno 2000. Attualmente il pane nella pezzatura da un chilo costa 1,50 euro. A generare l’aumento del prodotto è l’incremento del prezzo all’origine del grano duro, materia prima per il pane e per tutta la filiera dei prodotti da forno (panini, rosette, grissini, friselle, taralli ed affini). L’incremento del prezzo del frumento, oltre alla lievitazione dei costi di produzione (combustibile,tasse, costo del lavoro ecc) incide così sul costo della semola rimacinata di grano duro impiegata nella panificazione e nella produzione da forno.

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