Davanti ai nostri occhi si svolge una partita di poker in cui tutti aspettano la mossa dell’avversario e in cui la posta in palio è solo la sopravvivenza di un governo oramai privo di qualunque consenso.
Nessuno sembra interessato ad affrontare i problemi del paese, la grave crisi economica che – al di là delle estemporanee dichiarazioni di qualcuno – è tutt’altro che finita, e i cui effetti li avvertono gli italiani nella vita di tutti i giorni.
Ed è grave che tutto ciò avvenga in un momento così delicato per il nostro territorio e per il paese, gravato da pesanti problemi di ordine sociale ed economico, cui questo governo si è rivelato incapace di dare risposte.
E ancor di più visto che mancano oramai pochi mesi ad importanti appuntamenti elettorali da cui i cittadini si aspettano legittimamente delle risposte, a partire dai grandi temi sociali, come il lavoro, la sanità e l’istruzione.
La responsabilità di tutto questo va assegnata a un centrodestra ormai completamente spaccato al suo interno, che – anteponendo le priorità del premier a quelle degli elettori, e ignorando le richieste che arrivano dai cedi medi e da quelli più poveri della popolazione – ha fallito il proprio mandato.
Ma non vanno nascoste le colpe del centrosinistra che tuttora non sembra capace di costruire un’alternativa valida di governo, che sappia partire dai problemi della gente invece che concentrarsi unicamente sulla questione delle alleanze.
Quello in cui stiamo assistendo a livello nazionale si ripercuote inevitabilmente in chiave locale, dove gli scontri e le trattative partitiche stanno cancellando tutto lo spazio che andrebbe riservato alla programmazione e alla proposta politica.
Serve prima di tutto un patto di governo per dire ai cittadini quali sono le priorità che si vogliono affrontare e il come si intende governare. A pochi mesi dal voto, si tratta di un’esigenza improcrastinabile, cui nessuno può sottrarsi.
LUIGI BOCCALONE
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