“Braccialetto elettronico” per due coniugi

Si tratta del primo caso in assoluto nella provincia di Benevento, con la Questura, quindi, precursore di un progetto che, con la previsione normativa, l’input indispensabile e l’iniziativa della magistratura competente, persegue e raggiunge finalità di evitare l’evasione del detenuto, nonché di celerità, semplicità, efficienza ed economicità dei controlli connessi delle forze di polizia, in particolare in questo caso della Polizia di Stato; tali controlli, si sottolinea, non si interrompono con la nuova procedura ma continueranno in maniera ordinaria e costante.

Infatti l’impianto e il suo utilizzo sono attestati nella Centrale Operativa della Questura sotto la gestione diretta degli operatori.

Le fasi dell’attivazione sono così disciplinate:

le Forze di Polizia ricevono comunicazione da parte della Magistratura per l’applicazione della detenzione agli arresti domiciliari con Braccialetto Elettronico e conseguentemente compilano un documento da inviare ad una centrale operativa di una società Telecom (incaricata della gestione tecnica) al fine di richiedere la messa a disposizione del materiale occorrente per l’attivazione, concordando l’appuntamento tra operatori di p.s. e tecnici per l’applicazione del braccialetto al detenuto;

presso l’abitazione o il luogo di detenzione viene posizionata una “centralina” con la memoria di coordinate GPS delle zone interdette o di permanenza del detenuto;

l’intromissione nelle zone interdette e/o l’allontanamento da quella di permanenza, determina l’allarme presso la Centrale Operativa della Questura, incaricata di gestire l’evento tramite un PC dedicato che salvo le verifiche di rito telefoniche, sia con la società di gestione che con il detenuto stesso, invia una volante per esperire i dovuti controlli e procedere di conseguenza.

Il detenuto viene informato di tutte le prescrizioni cui uniformarsi anche per la corretta gestione delle apparecchiature.

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