Calcio.Nuove norme, settori più piccoli contro razzismo. Viminale \’apre\’ a club, di troppa sicurezza stadio muore

Un lavoro che è stato presentato oggi e che, seppur non cancellando del tutto quello che in questi anni è stato lo strumento che ha creato più frizioni – vale a dire la Tessera del tifoso – introduce una serie di novità importanti che partiranno, in via sperimentale, a partire dalla prossima stagione. Prima tra tutte quella riguardante la riorganizzazione degli stadi italiani, per creare settori più piccoli e rendere così più facilmente identificabili i tifosi che urlano cori razzisti, innalzano striscioni vietati, compiono atti di violenza. Le nuove misure prevedono infatti che i settori degli stadi non possano superare le 10mila persone e la divisione tra i vari spazi deve essere ben netta. “Alla suddivisione interna di un settore in più sottosettori – si legge nella nuova normativa – deve essere realizzata in maniera tale da consentire un adeguato impiego di steward, l’eventuale intervento delle forze di polizia e un’attività degli incaricati della procura federale tale da riconoscere il sotto settore dal quale provengono attività sanzionabili ai fini della giustizia sportiva”. Ma le novità riguardano anche la vendita dei biglietti, che saranno acquistabili on line, tramite smartphone, tablet o fidelity card, anche pochi minuti prima della partita. Vi saranno inoltre agevolazioni per minori di 14 anni o over 60, benefit per le famiglie, possibilità di invitare due amici se si è abbonati, maggiore facilità per seguire la propria squadra in trasferta, possibilità anche per i tifosi ospiti di acquistare i biglietti anche il giorno della gara, eccezion fatta per le partite considerate dal Viminale a rischio massimo. Un passo avanti verso le società alle quali però il ministero dell’Interno chiede una maggiore “responsabilizzazione” che deve tradursi in una migliore formazione degli steward, in una riqualificazione degli impianti, in provvedimenti di sospensione o revoca delle tessere di fidelizzazione a quei tifosi che si rendono responsabili di violenza o razzismo e, appunto, la riorganizzazione dei settori. “Dobbiamo garantire la sicurezza in tutti gli stadi e far si che questa non diventi un freno e un limite alla partecipazione popolare, perché di troppa sicurezza lo stadio muore – sintetizza il ministro dell’Interno Angelino Alfano -. Abbassare tutte le protezioni avrebbe voluto dire agli scalmanati e alla gentaglia ‘prego, accomodatevi’ ed invece, con queste norme, abbiamo trovato il giusto equilibrio, perché la sicurezza è un punto fondamentale per far sì che nasca l’affezione tra i tifosi veri”. Le misure, ribadisce il capo della Polizia Alessandro Pansa, consentiranno di mantenere da un lato una “linea di rigore e di fermezza contro chi non ama il calcio” e, dall’altro, di “accogliere a braccia aperte” chi, invece, “il calcio lo ama”. Soddisfatto il mondo del calcio. “E’ una bellissima notizia per lo sport e per il Paese – dice il presidente del Coni Giovanni Malagò – siamo di fronte a un cambio culturale: non si pensa più alla tessera del tifoso per vietare, ma per favorire. Non la chiamerei più tessera del tifoso, ma tessera dello sportivo”. Per il presidente della Figc Luigi Abete “sono stati fatti passi importanti per migliorare la fruizione dello stadio. Ci si è mossi su aree che rispondono alle esigenze reali”.

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