Castel Volturno. Reportage sulla mafia africana

 Con l’autore ne discuteranno i giornalisti Domenico Zampelli e Pellegrino Giornale. L’architetto Mario Ferraro, invece, curerà la illustrazione dell’opera fotografica di Giovanni Izzo che ha firmato anche la copertina del volume.

Il reportage di Nazzaro descrive la mafia africana, lo sfruttamento e la tratta di esseri umani, gli episodi di violenze brutali, le fughe disperate e gli atti di eroismo. Per l’autore c’è un filo conduttore tra i barconi dei disperati in fuga nel Mediterraneo, la camorra, la corruzione politica e le indagini delle forze dell’ordine. Un filo che scioglie i suoi nodi sul litorale della Domiziana, il più grande esperimento sociale libero da ogni regola e contratto sociale, l’enclave più multiculturale d’Italia che però registra la più completa assenza di Stato, burocrazia e regolamenti.

Sergio Nazzaro, giornalista, reporter e documentarista, è il più grande esperto conoscitore di mafia nera. Si occupa, inoltre, di Citizen Journalism, Social Media ed Economia del Medio Oriente. Ha scritto Io, per fortuna c’ho la camorra (2007), Dubai Confidential (2009), MafiAfrica (2010), e ha curato il libro di Luigi De Magistris Giustizia e potere (2009). Collabora con diverse riviste e giornali. Il suo sito è www.sergionazzaro.com.

Alla serata sarà presente anche l’artista e fotoreporter Giovanni Izzo che esporrà alcuni scatti tratti dal suo ultimo lavoro PromisedLand. Immagini semplici, immediate, attraverso le quali, in un solo istante, si intuiscono e si leggono intere storie, quelle degli immigrati di Castel Volturno, spesso lasciati nell’ombra, rappresentati nell’immaginario collettivo come clandestini, extracomunitari e immigrati. Primissimi piani, concentrati sull’espressione dello sguardo e ritratti a figura intera offrono, negli scatti di Izzo, l’invito a guardare in volto le persone, ad osservarle con curiosità e rispetto, superando le diffidenze e le paure, che sfociano spesso in episodi di intolleranza, chiusura e razzismo.

ARTICOLI CORRELATI