COMUNICATO STAMPA SANTAMARIA

Il segretario provinciale dell’UDC, Gennaro Santamaria, commenta come segue la proposta presentata:“Con la proposta di piano regionale presentata nei giorni scorsi dal commissario di governo viene meno l’ipotesi, da più parte avanzata, di un processo di provincializzazione del ciclo di smaltimento dei rifiuti. Infatti, il piano presentato, che ha durata triennale e che da qualcuno è stato definito una brutta copia del vecchio piano Rastrelli, prevede un sistema di smaltimento dei rifiuti incentrato sugli attuali sette CdR e sui due inceneritori di Acerra e di Santa Maria La Fossa. Ovviamente, questa impostazioni fa venir meno anche il senso degli attuali ATO (Ambiti Territoriali Ottimali) a base provinciale. Infatti, il 5° comma dell’art. 201 del Dlgs 152/2006 recita quanto segue: in ogni ambito è raggiunta, nell’arco di cinque anni dalla sua costituzione, l’autosufficienza di smaltimento anche, ove opportuno, attraverso forme di cooperazione e collegamento con altri soggetti pubblici e privati. E’ del tutto evidente che quando il Consiglio Regionale della Campania ,nello scorso mese di marzo, ha approvato la legge 4 e ha previsto l’istituzione degli ATO a base provinciale, intendesse rendere le singole province autonome nella gestione dei rifiuti. Di qui la corsa dei vari Presidenti delle Province a istituire i vari ATO. Oggi tale obiettivo viene vanificato dalla proposta di piano presentata dal Commissario di Governo e, ancor di più, viene vanificato dall’orientamento del Governo nazionale. Infatti, secondo un emendamento proposta alla Finanziaria 2008 dallo stesso Governo, già approvato dalla Camere dei Deputati, nel tentativo di ridurre i costi della politica, è stato previsto che tutti gli ATO dovranno essere soppressi. Ovviamente, qui si fa riferimento sia agli ATO di gestione delle acque che a quelli riferiti alla gestione dei rifiuti. Da quanto fin qui descritto ci si rende conto davvero che i vari organismo di governo del paese siano tra di loro davvero completamente scollegati. Insomma, come si sostiene da più parti, qui davvero la mano sinistra non sa cosa fa quella destra. Purtroppo, tutto questo dimostra che, nonostante l’esistenza di una filiera istituzionale dello stesso segno politico, i problemi non si risolvono, ma, anzi, si aggravano notevolmente. Spero davvero che, nelle prossime ore, su questi temi si trovi il coraggio, nelle sedi competenti, di aprire un serio e sereno confronto.”Dott. Gennaro Santamaria

ARTICOLI CORRELATI