Consiglio Comunale. De Nigris(SiL):\”Il regolamento della Tarsu è carente su criteri e sulle scelte.

Perfino quando quest’ultima, in modo responsabile, vuole evitargli di commettere errori così marchiani che, oltre a danneggiare l’immagine di una città capoluogo, concorrono a delegittimare anche il suo civico concesso.Il regolamento sulla Tares approvato oggi è l’esempio di una ottusagine politica che, purtroppo, nella sua stoltezza, ha trascinato con se strutture tecniche che non hanno assunto un atteggiamento di imparzialità. Al centro dell’ottusità politico-ammnistrativa, il corposo emendamento presentato dall’opposizione. Un emendamento che prevedeva la riscrittura di alcuni articoli del Regolamento Tarsu in quanto, quello proposto, appariva fortemente difforme dal dettato normativo. Sull’emendamento si sono espressi negativamente i responsabili del settore Finanze e Tares, senza motivare il perché, e, successivamente, il Collegio dei revisori. Quest’ultimo, infatti, considerato che la richiesta prevedeva un’analisi non esperibile in giornata, invece che sospendere la seduta e riservarsi una decisione, ha direttamente espresso parere negativo. Ciò che in primo luogo si è osservato nel proporre l’emendamento, è che non si sono compresi i motivi per cui la Giunta prima, ed il Consiglio dopo, non hanno adottato lo schema di Regolamento consigliato dal Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’economia e delle finanze. Gli amministratori di maggioranza, evidentemente, hanno ritenuto di essere così bravi da poter fare a meno dell’aiuto del Ministero. Una scelta tanto presuntuosa che sbagliata. Basta infatti una lettura sommaria per rendersi conto della negligenza posta nella sua redazione. Al di là della forma, che pur doveva essere rivista e di numerose manchevolezze, che potevano essere colmate, il regolamento approvato è carente sotto molti punti di vista.Quella che poteva essere l’occasione di una approfondita disamina dei costi e di tutta l’organizzazione del servizio rifiuti è stata completamente evitata. Come al solito, non si è provveduto a fornire alcuna spiegazione, che pure è richiesta dalla legge. Manca del tutto, una adeguata relazione sui criteri e sulle motivazioni delle scelte effettuate. Anche i numeri non convincono perché non sembrano derivare da uno studio attento del processo prospettico, bensì dalla semplice riproduzione del passato e dal gonfiamento delle cifre.

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