Covid. De Luca: “Su Sputnik Aifa deve muoversi, decida in un mese”

“L’Aifa deve muoversi, non può dormire perché la situazione è grave”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, tornando sulla stipula del contratto per l’approvvigionamento del vaccino Sputnik V, subordinato nella sua validità al sì di Ema o Aifa al siero russo.

“Le decisioni vanno prese quali che siano, positive o negative, ma vanno prese in un mese e non in un anno”, ha aggiunto De Luca.

Possiamo lasciar perdere tutte le scemenze. Quello che bisognava dire l’ho detto, la Regione Campania ha fatto quello che la legge consente senza chiedere il permesso a nessuno, e andiamo avanti”.

“Oggi – ha spiegato – registriamo che arrivano più vaccini, l’importante è che ci sia continuità negli arrivi altrimenti diventa impossibile fare la programmazione.

Fino a una settimana fa la Campania aveva avuto 130mila vaccini in meno rispetto alla popolazione campana. Il nuovo commissario Figliuolo ha deciso di adottare il criterio che noi abbiamo proposto da sempre, cioè un vaccino per ogni cittadino.

Finalmente ci siamo arrivati, dobbiamo recuperare i vaccini che non ci erano stati consegnati nei mesi scorsi e adesso siamo in condizione sostanzialmente di partire.

Ovviamente noi, se vogliamo immunizzare la Campania, dobbiamo somministrare oltre 9 milioni di vaccini”.

“Intendiamo immunizzare – ha detto – le isole, Ischia, Capri e Procida, nomi di valore mondiale da proporre sul mercato mondiale prima di farci rubare turisti dalla Grecia o dalla Spagna. Le isole libere dal Covid significa fare una bella operazione sanitaria ma anche lanciare nel mondo il turismo campano. Ovviamente, se abbiamo vaccini aggiuntivi, possiamo immunizzare tutto il personale turistico e alberghiero, così come possiamo utilizzare i medici aziendali per andare nelle zone industriali, per immunizzare i lavoratori nelle fabbriche medie e grandi. Stiamo facendo di tutto per rilanciare l’economia perché abbiamo bisogno di tutelare la vita delle persone e portare il pane nelle famiglie”.

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