Covid. Sileri: “Per sanitari che rifiutano vaccino tolleranza zero”

“Il personale sanitario che si rifiuta di vaccinarsi è incompatibile con il percorso di studio che ha fatto e con la missione che sta facendo. Per me tolleranza zero. E’ inaccettabile”.

Lo ha dichiarato il viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri, ieir a “Domenica In” su RaiUno sottolineando che “il personale sanitario non può dire che il vaccino fa male, non è tollerabile, ribadisco”.

“Circa 2.200.000 di anziani, cioè il 50%, ha ricevuto la prima dose del vaccino e questi numeri stanno crescendo in maniera importante, per la prima settimana di aprile, la gran parte degli over 80 avrà ricevuto la prima dose.

Una volta protetti i fragili e gli anziani, il numero dei contagi calerà drasticamente, vedrete che diminuiranno in maniera evidente. La scuola riapre già da martedì.

Priorità ai vaccini, diminuzione dei contagi, riapertura delle scuole e in mezzo gli aiuti dello Stato e vedrete che ne usciremo”, ha detto.

“Ho sempre difeso il sistema lombardo, era quel sistema al quale prima ti rivolgevi se avevi un tumore grave. Basta puntare il dito, i numeri attuali sono in linea con le Regioni che vanno meglio. Il Lazio è al 52% sulle prime dosi, la Lombardia ha recuperato e sta al 47%. La Lombardia colmerà tutti i disagi che ci sono stati prima”, ha dichiarato. “E lo stesso vale per la Calabria, anche questa Regione non è così indietro. L’Italia davvero sta facendo il salto di qualità che era atteso. Ci saranno centri vaccinali mobili e arriveremo a 500.000 dosi a metà aprile”, ha aggiunto Sileri. “Abbiamo tre categorie penalizzate a cui rivolgere la nostra attenzione: anziani, ammalati e deceduti, i bambini e le donne che hanno perso il lavoro per seguire i figli. Una grande nazione critica in silenzio e manda la barca avanti. Disparità tra le Regioni? Nel Lazio l’assessore D’Amato ha fatto un lavoro eccezionale, altri hanno commesso tanti errori, è necessario un coordinamento nazionale”, ha detto Sileri. “Senza autorizzazione delle agenzie regolatorie, Aifa ed Ema, quel vaccino non solo non potresti averlo, ma neanche acquistarlo. Non si può immettere ed erogare ai pazienti un farmaco che non ha un’approvazione, non è validato. E poi, non possiamo muoverci in ordine sparso”, ha affermato parlando dello Sputnik dopo che il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha manifestato l’intenzione di acquistarlo per la sua regione. “L’Italia è fatta di 21 sistemi sanitari regionali ed è giusto che questi vengano coordinati a livello centrale e che l’acquisto sia centrale. – ha continuato Sileri – Capisco la sensibilità del Governatore De Luca nel voler aiutare i campani e muoversi per cercare delle dosi, però abbiamo un sistema di acquisto centrale e di distribuzione alle regioni ed è necessario che ciò che arriva sul nostro territorio nazionale sia validato, abbia una certificazione di sicurezza. Non che il vaccino Sputnik non sia sicuro, ma se esiste un perimetro che viene dato da un’ente regolatorio in quel perimetro dobbiamo restare”.

“E’ giusto punire chi sbaglia e fare le indagini, ma è anche il momento di stringersi intorno alle istituzioni. I numeri stanno crescendo in maniera importante, dobbiamo aspettare qualche settimana e i ricoveri e i decessi caleranno. Tra un paio di settimane si vedranno i risultati”, ha affermato. “La situazione è in lieve miglioramento se si analizzano i numeri, ci sono i primi frutti, ma servono ancora due settimane, i dati si consolideranno dopo Pasqua, si tratta davvero dell’ultimo sforzo. Abbiamo un vantaggio rispetto a prima che è dato dalla vaccinazione, chi si vaccina oggi tra un mese sarà immune”, ha dichiarato. “E’ vero che abbiamo ancora 300-400 morti, ed è un dramma, ma a un mese da oggi non sarà più così. Saremo come in Inghilterra, tra la fine di aprile e inizio maggio la situazione sarà completamente diversa e passeremo un’estate completamente diversa rispetto a un anno fa”, ha aggiunto Sileri.

ADN Kronos S.p.A

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