DANNI MALTEMPO. CONSIGLIERE VARRICCHIO (PD):\”IL COMUNE NON E\’ UNICO RESPONSABILE. ESISTONO SOLUZIONI\”

E’ abitudine consolidata considerare unico responsabile per ciò che puntualmente avviene ad ogni pioggia torrenziale, l’ente Comune, che, come al solito, è ritenuto inefficiente e poco previgente in relazione agli allagamenti dell’area. A mio modesto avviso non è così. La situazione è creata da una serie di concause, alcune recenti, altre realizzatesi nel passato più o meno prossimo.
L’area del Rione Libertà prospiciente lo stadio Meomartini è, come noto, a quote più basse rispetto al resto del Rione. In particolare Via Napoli raccoglie dalla sommità posta vicino al Parco Appia, gran parte delle acque provenienti dalle colline della Gran Potenza e di Madonna della Salute. Quest’ultimo sito è stato interessato, agli inizi degli anni ’70, dalla copertura di un canale a cielo aperto che raccoglieva le acque bianche di quella collina. Sopra tale canale sono stati costruiti immobili e strade irreggimentando le  acque  del vecchio percorso che confluivano nel fiume Sabato. Purtroppo la manutenzione e la pulizia di tale manufatto non è effettuata, come sarebbe doveroso, prima di ogni stagione, anzi, e vorrei sbagliarmi, non è mai stata effettuata.
 Diventerebbe a questo punto indispensabile curare al meglio i percorsi di irregimentazione delle acque. Uno delle zone chiave è l’area a gestione ANAS nei pressi della tangenziale tra l’Appia e la galleria Avellola. In questa zona le strutture idrauliche sono malmesse e con scarsa manutenzione, consentendo all’acqua piovana di scorrere in superfice, e, quindi contribuendo alla trasformazione delle strade del Rione, ed in particolare di Via Napoli, in torrenti che, trovando la depressione nell’area dello Stadio Meomartini, contribuiscono all’allagamento della zona. La natura tende a ricostruire ciò che l’uomo ha "violentato", un nuovo affluente del Sabato, semplicemente usando gli assi stradali.
 Va anche aggiunto  che una normativa miope e falsamente ecologista vieta il prelievo di inerti fluviali. In tal modo i percorsi d’acqua tendono ad alzarsi diminuendo la portata degli alvei. Una modifica alla norma, prevedendo il mantenimento di una determinata quota, sarebbe fin troppo necessaria.
A ciò si aggiunga che, purtroppo, in molti casi, il contadino, che per secoli ha curato il terreno scavando manualmente i solchi dove l’acqua piovana si irraggiava, ha abbandonato tale pratica di cura del territorio. L’acqua defluisce in modo disordinato contribuendo ad intasare le strade. Una volta, “solco su solco”, canale dopo canale, l’acqua piovana giungeva fino al fiume dopo aver nutrito campi e riempito vasche d’irrigazione.
A tutto ciò si aggiunga la carente manutenzione delle pozzette di raccolta delle acque. In molti casi polvere, detriti e rifiuti li intasano, tendendo a solidificarsi ed a creare un tappo per il quale, a volte, i chiusini delle pozzette esplodono. Ciò ovviamente impedisce anche  il regolare irregimentamento e deflusso. Causa principale di tale stato delle cose è la scomparsa del cantoniere, che era il custode delle strade. Le opere umane senza manutenzione finiscono per creare danni più che benefici; occorre un piano di controllo e gestione del territorio utilizzando ad esempio i cassintegrati, pagati per non lavorare e che potrebbero essere utilmente impegnati in questi lavori banali ma indispensabili per le sole ore effettivamente a loro pagate.  Solo così possiamo dire di avere il reale controllo del territorio, evitando, per quanto possibile, i danni, significativi, creati dagli eventi naturali. E’ una questione che dovrebbe interessare soprattutto la classe parlamentare, in particolare quella impegnata seriamente nel miglioramento della vita dei cittadini, che potrebbe facilmente e senza alcun aggravio per le casse pubbliche, essere trasformata in norma cogente e di grande beneficio.
Al Comune spetta invece la realizzazione di un’opera, fondamentale e non costosa. Un collettore di acque bianche che, sfruttando la esistente pendenza, e con un adeguato sistema di griglie e protezioni, conduca le acque dalla depressione nei pressi dello Stadio Meomartini all’alveo del fiume Sabato.
In tal modo, curando a monte, da parte dei proprietari delle aree agricole e delle strade (Tangenziale EST ed Ovest), e, quindi, ANAS e Amministrazione Provinciale, e favorendo il deflusso a valle si può risolvere una questione annosa e dannosa, impedendo che qualche scroscio d’acqua blocchi una città e metta anche in pericolo le stesse vite dei suoi cittadini.

Cosimo Varricchio

Consigliere Comunale Gruppo P.D.

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