D\’Aronzo nel PSI? Per lui porte aperte

Giovanni D’Aronzo, come conferma l’intervista a Ugo Del Sorbo, sembra decisamente avviato verso il Partito socialista, il che non sarebbe neppure una sorpresa, visto che l’assessore fu presente già nel corso dei contatti avuti da Del Sorbo con i referenti regionali del partitoal momento di definire la propria adesione. Da qualche mese lei è segretario provinciale del Partito socialista: come vi state organizzando? «Nel congresso provinciale di novembre, mi è stato conferito l’incarico di riorganizzare il partito partendo dalla città per poi proseguire in tutto il Sannio. Unitamente al direttivo e al segretario cittadino, stiamo esplorando il territorio cittadino, il nostro obbiettivo è quello di riavvicinare quanti più cittadini, delusi e amareggiati da una politica troppo spesso autoreferenziale, vogliono insieme a noi contribuire ad invertire la tendenza». In che modo? «Creando una nuova classe dirigente, gente pronta a sacrificarsi per il bene comune, attuando una politica del “buon senso” ascoltando le istanze dei cittadini, renderli partecipi delle scelte, attraverso una diretta partecipazione sia all’interno del partito che nelle Istituzioni. Chiunque sarà scelto a rappresentare il partito, sarà chiamato ad un confronto costante con tutti gli iscritti e simpatizzanti che, le posso assicurare, aumentano giorno dopo giorno». Sembra alquanto soddisfatto dei riscontri ottenuti. «Siamo soddisfatti, ma c’è tanto lavoro da fare ancora. La nostra soddisfazione nasce dal consenso e dall’entusiasmo che registriamo giorno dopo giorno, tanti giovani e comuni cittadini già si sono iscritti al partito e hanno portato con loro una dote inestimabile: quella voglia di impegnarsi per realizzare un progetto politico per la nostra comunità, per i giovani, per i diritti al lavoro, alla sanità, per ricostruire una nuova identità sannita». Solo semplici cittadini e giovani o anche politici hanno mostrato attenzione? «Il partito, come le dicevo, oggi a Benevento è diventato attrattivo, c’è curiosità, c’è voglia di impegnarsi e dare un contributo, vogliamo parlare un nuovo linguaggio, tutto ciò è realizzabile se riusciamo a stare quanto più possibile con la gente, se diamo voce e ascoltiamo i giovani intesi come risorsa e non come serbatoi elettorali, come troppo spesso utilizzati». Gira voce che anche tra consiglieri e assessori comunali c’è chi guarda con interesse al vostro partito? «Uno fra tutti l’assessore D’Aronzo. Ripeto, il partito è attrattivo, molti sono i contatti che stiamo avendo con tutti, a partire dall’amico D’Aronzo e non solo. D’Aronzo si è contraddistinto, da sempre, per un agire politico fatto di vicinanza e radicamento con i cittadini, un modello da seguire per come intendo costruire il partito. Qualora, Giovanni, dovesse credere in questo progetto, per lui le porte del partito non sono aperte, bensì sono spalancate, invito rivolto anche a tutti coloro che vogliono intendere la politica come una sorta di missione, di sacrificio per la comunità». A breve si andrà al rinnovo del consiglio comunale qual’è la vostra posizione? «Il partito sicuramente sarà presente con una propria lista, e mi sento di affermare di tutto rispetto, noi siamo nel centro-sinistra, guardiamo con attenzione a tutto il dinamismo che in questi giorni sta accendendo il panorama locale, oggi siamo impegnati nel costruire una buona lista, valuteremo con attenzione tutte le proposte, ben consci che ad oggi il nostro partito sia alla Rocca che al Comune non è presente. Le coalizioni si costruiscono, sui programmi, poi con gli uomini, ma con la condivisione e la partecipazione di tutti, solo per senso di appartenenza o chiamata alle armi appare quantomai incomprensibile». Il momento politico attuale presenta tante incertezze: primarie sì o primarie no? «Nel momento di minore credibilità della classe politica, tutta, da quella nazionale a quella cittadina, alimentare nuove divisioni, tensioni, polemiche (tutte inevitabilmente legate ad passaggio elettorale) significherebbe, a mio avviso, recidere quel labilissimo filo che ancora ci lega ad una parte della città e del nostro elettorato. Anche per questo colgo l’occasione per chiedere ai partiti tutti di smettere di litigare e di alimentare polemiche: chiedo una sorta d’armistizio. Per quanto concerne le primarie, visto che stiamo a circa novanta giorni dalla elezioni, le consultazioni rischiano concretamente di essere solo un’esibizione muscolare di capicorrente che schiereranno le proprie truppe, sempre più esigue a dire il vero, a favore di questo o quel candidato, con il rischio che a prevalere sia il candidato più forte tra i detentori di tessere ma più lontano dai desideri dei cittadini: un terreno su cui non possiamo né’ vogliamo cimentarci. Con il nuovo anno l’auspicio è quello che la città ritrovi serenità e sviluppo».

IL MATTINO del 12 gennaio 2011

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