De Girolamo: basta ipocrisie. I finiani vogliono logorare il PDL

 «Dire che il documento è inutile non è certo un atto contro la sottoscritta ma di offesa agli oltre duecento tra sindaci, amministratori e dirigenti che l’hanno firmato e un attestato di disistima nei confronti di Berlusconi. E’ indispensabile fare quadrato attorno al Presidente e al PdL, a prescindere dai rapporti personali, dalle invidie e dalle gelosie, per difendere e sostenere un’idea-progetto premiata da milioni di italiani. Purtroppo, invece, debbo constatare che si ragiona diversamente per interessi personali e di bottega… Spero solo che qualcuno si ravveda e torni sulla retta via! Se la Mazzoni ed Izzo non l’hanno capito, i finiani con la scissione e con la creazione di gruppi parlamentari, hanno sferrato un attacco diretto al presidente Berlusconi e al Governo. Non difenderlo e non fare chiarezza, a Roma ed in giro per l’Italia, significa o essere ingenui e quindi inadeguati, oppure in malafede per la politica ‘dei due o tre forni’… Gli elettori vogliono impegni chiari e parole semplici. Questo è il tempo della chiarezza e ad Izzo, che con il cuore sta con Viespoli, e alla Mazzoni, che è da poco tempo con il PdL, chiedo posizioni chiare, poichè il trasversalismo a Benevento è un male che dura da tempo e genera confusione e sconfitte. In ogni caso, non avrei chiesto la firma alla Mazzoni o ad Izzo ed infatti non l’ho fatto poichè ritengo l’iniziativa un momento di partecipazione della classe dirigente del Sannio alla vita politica nazionale. O forse qualcuno non la considera degna di partecipazione?». «Non si può essere dirigente del Pdl e, contemporaneamente, iscritto ad altre formazioni». Nel Sannio, però, Futuro e Libertà non c’è." «Gli elettori vogliono chiarezza e semplicità. Non possiamo permettere che coloro che seguono un parlamentare di Fli condividendone pensieri ed azioni, generino smarrimento negli elettori e nella classe dirigente operando quotidianamente attacchi strumentali e fuori luogo. Basta con le ipocrisie: Viespoli è il capogruppo di Fli al Senato e non può giocare nel Sannio sulla pelle degli elettori. E’ stato eletto con il simbolo Pdl ed oggi è in Parlamento sotto altra bandiera…gli elettori del Pdl che lo hanno eletto sono a Benevento, non a Roma. Non accetteremo, tanto a livello nazionale quanto su base provinciale, di essere logorati o ‘cucinati a fuoco lento’: è giunto il momento della scelta. Chi sta con il PdL lo faccia con chiarezza e seguendo, così come da Statuto, le indicazioni politiche del Partito, diversamente prenderemo atto che si percorrono strade diverse. Comunque, non c’è preoccupazione perchè la stragrande maggioranza dei dirigenti ha già scelto il PdL e spero che facciano altrettanto anche i pochi amici che ancora non hanno aderito al documento. La politica moderna, come insegna Berlusconi, non vive di ipocrisie». Con questo clima, starete assieme alle Comunali di Benevento? «Forse non è chiaro: se tornano indietro dalla sciagurata scelta di Fli sono e saranno benvenuti. Viceversa, capiremo al rientro in Parlamento se Fli sostiene il Governo e quindi è nel centrodestra oppure no. A Benevento, i confini dell’alleanza saranno inediti. Il PdL dovrà allargare la coalizione alle forze vive della città, all’associazionismo sano, al volontariato, a tanta parte del mondo cattolico che in alcuni quartieri è l’unico ammortizzatore sociale vero, capace di sostituire un Comune concentrato su appalti, concorsi e gestione clientelare». Il candidato sindaco. Mazzoni auspica che si bandisca il nuovismo, privilegiando invece l’esperienza. «Sul comune di Benevento ha ragione la Mazzoni, bisogna volare alto, così alto da evitare inciuci, trasversalismi e mere sponsorizzazioni di ‘palazzo’ che portano i politici nelle istituzioni ma distanti dal popolo. A breve convocherò un interpartitico con tutte le forze politiche che hanno sostenuto il presidente Caldoro per avviare una discussione seria e vera sul futuro di Benevento e sulle migliori energie e professionalità da mettere in campo per battere una sinistra che ha badato solo alla spartizione delle clientele e delle poltrone. E’ chiaro, però, che la mia idea, come dicevo prima, è quella di andare oltre ed aggregare, su una piattaforma programmatica e su un candidato sindaco condiviso, anche altre forze moderate e movimenti civici delusi da Pepe, dal Pd e da una sinistra pasticciona». Pdl-Udc all’Alto Calore: avete provato a dialogare con l’Udeur? E perché la scelta di Errico? «Con l’Udeur, oggi Popolari per il Sud, dialoghiamo e ci confrontiamo ma sull’Alto Calore, per una loro posizione precedente in sintonia con il Pd, non c’è stata condivisione del percorso che ha unito il centrodestra. Comunque, spero che in futuro anche sull’Acs ci possa essere con gli amici del partito di Mastella un ragionamento unitario. Al di là della vicenda avellinese, è ovvio che con loro, che sono nostri alleati, sia indispensabile un ragionamento ed un confronto sulle questioni politico-programmatiche. Per quanto riguarda la scelta di Errico, è scaturita da un ragionamento dei sindaci e degli amministratori che hanno inteso indicare un amministratore capace e rappresentativo. Io ho contribuito solo a tenere tutti insieme e a determinare le condizioni per nuove alleanze e collaborazione con gli amici irpini. Come vede, niente nuovismo fine a se stesso o di facciata che rischia di generare solo politici che utilizzano i partiti come autobus». La Scuola della Magistratura: a distanza di nove mesi dall’incontro con Alfano, pare ci si sia appisolati. «Quando assumo un impegno lo porto a termine. Angelino a Pietrelcina disse che sono un martello pneumatico? Da settembre riprenderò a martellare con le pile ricaricate».

IL MATTINO del 29 Agosto 2010 Gianni De Blasio

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