FLI, Viespoli: partito nato morto. Oggi le dimissioni?

Proprio le due anime del partito di cui il presidente della Camera aveva cercato di negare l’esistenza sembrano già essere arrivate allo scontro finale. La nomina di Italo Bocchino a vicepresidente unico del partito ha fatto insorgere le cosiddette colombe che hanno preannunciato per oggi alle 15 un vertice, sul cui tavolo ci potrebbero essere le dimissioni del capogruppo di Fli al Senato, Pasquale Viespoli. Nel caso le voci sulle dimissioni trovassero una conferma, l’esistenza del gruppo stesso dei futuristi al Senato sarebbe decisamente in bilico. Insomma, un partito nato morto.

VIESPOLI: "PROVO SCONCERTO" – "Le scelte di Gianfranco Fini hanno determinato squilibrio sul piano dei rapporti interni e ulteriori equivoci sul piano della linea politica", ga spiegato lapidariamente, intervistato da Affaititaliani.it, il diretto interessato, Pasquale Viespoli. "Lo sconcerto – spiega il capogruppo di Fli al Senato – è dovuto al merito e al metodo delle scelte compiute da Fini. Le sue decisioni hanno determinato squilibrio sul piano dei rapporti interni e ulteriori equivoci sul piano della linea politica".

I MALUMORI PER LA NOMINA DI ITALO – La pietra dello scandalo è ancora una volta Italo Bocchino, già nel mirino dei moderati per il suo intervento da pasdaran nella famosa giornata del 14 dicembre (quando Berlusconi incassò la fiducia del Parlamento), intervento che, a loro dire, ha allontanato i tre futuristi (Moffa, Siliquini e Polidori) che hanno fatto mancare i numeri per la spallata all’esecutivo tanto agognata da Fini. Oggi, assieme a Viespoli, ci dovrebbe essere anche Adolfo Urso, che, inizialmente indicato come capogruppo alla Camera, si è ritrovato portavoce sostituito in corsa da Benedetto Della Vedova. "Sconcerto e amarezza", sono le uniche parole con cui Adolfo Urso ha commentato a caldo la sua posizione. "Parlerò oggi", ha annunciato, e il clima non sembra promettere nulla di buono. Fini perdeva pezzi ancor prima che Fli nascesse, e già il giorno successivo alla (semideserta) Assemblea Costituente il deterioramento del movimento appare inesorabile.

LA REPLICA DI BOCCHINO – Il neo vicepresidente di Futuro e libertà, la cui elezione ha creato un vero e proprio terremoto, ha subito preso parola per dire la sua. "Ieri Fini ha detto che non voleva commettere gli errori del passato: lui sta nelle istituzioni, ma ci vuole una guida del partito. Un’altra scelta, il coordinamento a tre come in passato c’è stato in An, sarebbe stato un pastrocchio", ha sentenziato. Italo ha poi continuato: "E’ naturale che ci siano degli scontenti. Ma la notizia è che Fini non ha commesso gli errori del passato: ci sarà una persona che guiderà il partito. Ogni volta che si fa un organigramma – prosegue Bocchino – c’è una persona che può essere contenta e una scontenta. L’evoluzione di Fini è che  lui ha detto ‘non torno agli errori passato’. In altri tempi ci sarebbe stata la mediazione, il pastrocchio".

Libero.it

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