GDF sequestra magliette di calcio contraffatte

martedì scorso, i finanzieri del Nucleo Mobile della Compagnia di Benevento, presso il mercato settimanale di San Giorgio del Sannio, sono riusciti ad individuare un commerciante, di nazionalità marocchina ma residente da diversi anni in Irpinia, che esponeva e vendeva alcune maglie “sospette”.Questa volta le imitazioni non erano contraffazioni di celebri griffes del made in Italy o internazionali ma magliette di squadre di calcio, simili in tutto e per tutto alle originali e recanti marchi e simboli tutelati dal diritto d’autore. Ovvero le maglie dei più importanti club italiani e stranieri, che riproducevano fedelmente l’abbigliamento che ogni domenica i divi del calcio indossano negli stadi.Il capo che troneggiava più di tutti era la maglia della Juventus. Insieme a queste campeggiavano quelle del Milan, del Napoli e dell’Inter, la maglietta della nostra nazionale, fino alle magliette delle squadre straniere come quella del Barcellona, del Manchester United, ecc.; insomma tutto il mondo del calcio che conta.Sono stati inoltre sequestrati pantaloncini, sciarpe, bandiere, articoli vari recanti il marchio ed il segno distintivo riconducibile al fumetto “Hello Kitty”, nonché occhiali da sole recanti marchi e/o segni distintivi di varie case di moda regolarmente registrati, quali “Ray Ban – Cavalli – Dolce&Gabbana”, tutti contraffatti e di sicura fabbricazione e provenienza cinese.Tutta la merce rinvenuta, dal valore di diverse migliaia di euro, che complessivamente ammonta a circa 500 pezzi, è stata sottoposta a sequestro ed il responsabile, R.E.M. di anni 49, è stato denunciato a piede libero all’Autorità Giudiziaria di Benevento per violazione agli artt. 474 e 517 del C.P. (introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi e vendita di prodotti industriali con segni mendaci).È bene ricordare che una delle principali nuove norme anticontraffazione, introdotte dal legislatore per rafforzare ulteriormente l’attività di contrasto al fenomeno e tutelare il made in Italy, prevede la sanzione amministrativa da 100 a 7.000 euro per chi acquista merci che, per la loro qualità o per la condizione di chi li offre o per l’entità del prezzo, inducano a ritenere che siano state violate le norme in materia di origine e provenienza dei prodotti ed in materia di proprietà industriale oltre, ovviamente, al sequestro dei capi in questione.

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