Gesesa contratti vessatori e bollette illegittime. MDC, Lega Consumatori e

Con una diffida formale le associazioni dei consumatori Movimento Difesa del Cittadino, Lega Consumatori e Federconsumatori, hanno denunciato l’illegittimità delle bollette della Gesesa per la violazione del Codice delconsumo e la richiesta di pagamento agli utenti di oneri non dovuti.La missiva sottoscritta anche dal Presidente Nazionale dell’MDC Antonio Longo, è stata inviata anche al Sindaco Fausto Pepe, all’Assessore alleFinanze Luigi Boccalone ed alla società Acea di Roma, proprietaria della Gesesa dal 1° gennaio 2006 avendo acquistato il gruppo Crea di cui l’azienda idrica sannita era parte. Le associazioni dei consumatori, in particolare, denunciano innanzitutto unaserie di gravi carenze informative nella stipula dei contratti. In pratica ai consumatori viene fatto sottoscrivere un semplice foglio che si limita a richiamare una serie di atti e di condizioni del servizio chel’utente non ha modo di conoscere visto che non gli viene consegnato nulla.Ancora, per le associazioni il Regolamento di servizio, oltre ad essere ignoto a gran parte dell’utenza, contiene una serie di clausole vessatorie ed in contrasto con il Codice del Consumo.Ma l’illiceità più grave per MDC, Lega Consumatori e Federconsumatori la rinvengono tuttavia, nella fatturazione in cui dal Dicembre del 2004compaiono oneri di determinazione compenso che non trovano alcuna giustificazione e che dunque vanno restituiti agli utenti servidi da Gesesain Benevento, Telese Terme, Forchia, San artolomeo in Galdo, Morcone, San Giorgio La Molara, Colle Sannita, Vitulano, Ponte, Arpaia, Melizzano, Castelpagano. Un primo calcolo delle associazioni porterebbe la cifra che l’azienda deve restituire ai clienti a circa 300.000 euro. La somma potrebbe oscillare a oltre 1 milione e mezzo di euro, laddove si aggiungano anche icosti di spedizione delle bollette addebitati in questi anni , di cui una Sentenza del giudice di Pace di Benevento ha già dichiarato l’illegittimità,condannando l’azienda alla restituzione di quanto percepito.A norma del codice del codice del consumo- spiega l’Avv. Francesco Luongo presidente provinciale dell’MDC – l’azienda ha 15 giorni di tempo per farconoscere le proprie intenzioni rispetto ai comportamenti lesivi dell’utenza denunciati, in mancanza di accordo bonario non potrà che aprirsi un contenzioso legale per verificare le ragioni delle parti. A questo punto le rappresentanze dell’utenza attendono chiarimenti e confidano nell’interessamento anche della Acea di Roma e dell’ Amministrazione comunale, visto che l’azienda vede quale azionista proprioil Comune e quindi gli stessi cittadini e contribuenti Beneventani. MDC, Lega Consumatori e Federconsumatori hanno già attivato un apposito desk per le informazioni ai clienti e le richieste di rimborso presso lo Sportello provinciale del consumatore in Viale Mellusi n. 68 all’interno del palazzo del volontariato.

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