I Vigorito confermano tutti ma chiedono cambiamenti, lavoro d\’equipe e risultati

 

"Continuiamo con tutti", questo l’annuncio arrivato in serata da Ciro Vigorito dopo che si era appena concluso un lungo summit, riservatissimo, all’interno di una saletta dell’Hotel La Formnica di Morcone con Andrea Camplone, il presidente Oreste Vigorito ed il direttore sportivo Massimo Mariotto. Il massimo dirigente si è rivisto dopo circa dieci giorni (mancava dal dopogara contro il Pergocrema nel quale si infuriò). Intuibile il tono del colloquio e le richieste forti: lavorare tutti insieme, svolgere un lavoro d’equipe, dunque, anche e soprattutto nella preparazione atletica e fisica che rappresenta uno dei tallone d’Achille, abbandonare lo spirito da sconfitta, ottenere risultati e dimostrare attaccamento. 
Non ci sarà, quindi, nessuna novità nello staff. Tutti avranno la possibilità di dimostrare quello che "hanno". Giocatori e staff tecnico dai quali si attende una reazione d’orgoglio, anche per una questione professionale.
Emblematica la presenza di Oreste che dopo aver parlato con Camplone che probabilmente ha rassicurato sulla volontà di andare avanti e che probabilmente si sente in grado di recuperare il gruppo a livello motivazionale e tecnico, è andato via, confermando la sua "arrabbiatura" nei confronti della squadra. E’noto, infatti, che in passato era uso abbandonare impegni e lavoro per intrattenersi per qualche ora con i giocatori, dai quali si sente tradito. Ed al di là di carenze ed altro è fuori discussione che su questo aspetto i giallorossi sono "debitori". 
Tra l’altro il ritiro di Morcone iniziato a mezzogiorno con il raduno nell’albergo La Formica, il pranzo e proseguito con una intensa seduta d’allenamento, registra musi lunghi, morale sotto ai tacchi ed un’aria pesante. Sarebbe auspicabile, dopo che è passato invano e infruttuoso il ritiro di Norcia, che tutti si dessero una scrollata, e se non tutti, almeno quelli più esperti si facessero carico di iniziative ed altro. Per loro, per i Vigorito e per un pubblico che corre il rischio di un’altra beffa.
A sei giornate dalla fine tutto può succedere ancora, ulteriormente nel male e si spera un po’ nel bene, la società ha pensato che un mese e mezzo sia poco per apportare un’altra rivoluzione. Del resto a questo punto è tutto nei piedi dei calciatori, quelli con contratti pluriennali o a scadenza. Vedremo…

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