IDV non si farà utilizzare da pepe

c’è ora da registrare la posizione di Italia dei Valori il cui segretario provinciale, Francesco Zoino, dice chiaramente che il suo partito non ci sta a riproporre il primo cittadino uscente, cui addebita sopratutto di non aver tenuto in nessuna considerazione il ruolo dei partiti in questi anni. Le amministrative si avvicinano: come si prepara l’Italia dei Valori? «Idv sta lavorando per favorire la nascita di una coalizione che sappia recuperare quanto di buono è stato prodotto sino ad oggi. Avvertiamo, tuttavia, l’esigenza di affrontare con spirito critico ciò che ha minato la credibilità e la tenuta dell’attuale centro-sinistra. Occorre un profondo ripensamento collettivo, dal momento in cui la sfiducia dei cittadini nei confronti della politica, evidentemente, cresce e si amplifica. E da qui ripartire per un nuovo cammino». Cosa intende per nuovo cammino? Un cambiamento radicale? «Intanto mi sento di affermare con convinzione che per costruire un’alleanza, bisogna, innanzitutto, saper testare lo stato di salute dei partiti. E, se devo essere sincero, direi che questo stato di salute non è affatto buono. Il cartello elettorale dello scorso 2006, quello che ha condotto alla vittoria la coalizione di centro-sinistra al Comune di Benevento, non esiste più, essendosi modificato – per non dire frantumato – nel corso del tempo, anche in seguito a decisioni prese a livello nazionale. Insomma, con la fuoriuscita dell’Udeur (oggi Popolari per il Sud), si è prodotta una nuova disposizione dei partiti, con nuovi soggetti, tra cui Sinistra e Libertà, Federazione della Sinistra, Alleanza per l’Italia, tanto per fare dei nomi. È chiaro che non ci troviamo di fronte ad una mera riproposizione di vecchi schemi, bensì siamo alle prese con una vera e propria ricostruzione del centro-sinistra». Va bene, ma la ricostruzione di cui parla è in fase avanzata? Quali sono i punti dell’agenda politica? «Sarebbe più appropriato parlare di work in progress. I punti all’attenzione dei partiti sono diversi. Su tutti, il programma elettorale e quello che mi piace definire "codice etico", una sorta di manifesto che andrebbe redatto in maniera condivisa e sottoscritto da tutti i membri dell’alleanza». Cosa intende per codice etico? «Per "codice etico" si intende un documento in cui sintetizzare alcuni concetti fondamentali, legati ai valori di etica pubblica e legalità, a tutela dei partiti che costituiscono la coalizione. Per proteggere la futura amministrazione da comportamenti oscuri, ambigui, e da strategie di puro trasformismo. L’idea di un codice nasce dalla necessità di mostrare alla cittadinanza un volto credibile, che ispiri fiducia. Per raggiungere tale obiettivo, non bisogna temere di adottare scelte drastiche e impopolari, se realmente si considera prioritario il bene della collettività». La coalizione sta nascendo sulla base di quale alleanze? «Il centro-sinistra non può che ripartire da quei soggetti che ne fanno storicamente parte. A scanso di equivoci, così come evidenziato dal presidente Di Pietro, l’Idv pensa a rafforzare i rapporti con gli alleati di sempre, e basta. Per quanto ci riguarda, situazioni spurie non sono all’ordine del giorno». E per il candidato Sindaco? «La posizione dell’Idv è chiara. Più volte abbiamo evidenziato come lo scollamento tra partiti e azione amministrativa sia scaturito da una gestione infelice delle relazioni con la maggioranza da parte del primo cittadino. Il sindaco ha operato esclusivamente da "capo dell’amministrazione", attraverso una sorta di populismo tecnocratico, colloquiando indistintamente con l’uno o l’altro consigliere, e tagliando fuori i partiti. Eppure, lui stesso ha rappresentato una sintesi non indolore, considerato che la sua fu una candidatura letteralmente imposta dall’on. Clemente Mastella, allora suo leader di riferimento, a fronte di accordi di natura extraprovinciale. Questo atteggiamento ha influenzato enormemente l’agire dei partiti che, invece di rappresentare organismi di mediazione tra cittadinanza e governo territoriale, si sono tramutati in puri serbatoi di voti, senza alcun potere decisionale. Ma i partiti non sono strumenti da utilizzare in occasione della tornata elettorale, al solo scopo di favorire scalate personalistiche. Inoltre, andrebbero segnalate, e stigmatizzate, alcune vicende anomale che hanno interessato parte dell’esecutivo e la gestione di società partecipate. E infine la prassi, davvero infelice, di prendere decisioni in assoluta solitudine. Facciamo i complimenti all’avv. Gaudiello, appena nominata assessore, e siamo convinti che farà bene. Ma la nomina ci sembra tardiva, unilaterale, e slegata da rapporti e obblighi nei confronti della maggioranza. A queste condizioni non è possibile operare. Costruire una lista di 32 candidati, in un’atmosfera priva di entusiasmo, e senza voltare pagina, risulta un’impresa impossibile». Quindi si va verso le primarie ? «Le primarie sono un metodo, ma non possono essere la soluzione del problema. Noi dell’Idv siamo per una strategia di concertazione interna ai soggetti del centro-sinistra che serva a far tesoro degli errori del passato. È così che a nostro avviso si superano gli ostacoli. Di conseguenza, nel caso in cui la coalizione dovesse decidere in tal senso, l’Idv non parteciperà alle primarie. I partiti sappiano fare sintesi, senza infingimenti, bandendo ogni forma di strumentalizzazione. La partecipazione è un’idea e una prassi nobile, che non merita di essere svilita».

IL MATTINO dell’8 Dicembre 2010

ARTICOLI CORRELATI