Il Presidente della Provincia di Benevento Cimitile torna alla Rocca dei Rettori.

Così Aniello Cimitile ai giornalisti che lo attendevano questa mattina ai piedi della Rocca dei Rettori. Il presidente della Provincia era appena sceso dalla autovettura che per la prima volta lo portava dalla sua abitazione in Pomigliano d’Arco alla sede dell’ente dopo la nota vicenda giudiziaria, scattata all’alba del 3 giugno 2009, che lo ha tenuto lontano dalle sue responsabilità istituzionali appunto fino ad oggi, sebbene il presunto illecito, che sarebbe stato commesso alcuni anni fa, non avesse alcuna attinenza con l’attività istituzionale presso la Provincia stessa. Accolto dal vice presidente della Provincia avv. Antonio Barbieri, dagli assessori e dai consiglieri provinciali, dal Segretario e dal Direttore Generale, dai dirigenti e da numerosi dipendenti, da estimatori ed amici con un grande applauso, Cimitile ha stappato una bottiglia di spumante ed ha ringraziato tutti calorosamente per l’affetto e la vicinanza dimostrategli. «Io non credo – ha detto il presidente – alla teoria dei complotti giudiziari ai miei danni a pochi giorni dalle elezioni, anche se registro il fatto che il provvedimento restrittivo sia stato adottato esclusivamente perché io sono il presidente della Provincia di Benevento. Sono molto preoccupato, invece – ha proseguito Cimitile – per i tempi lentissimi della giustizia, ma ho fiducia in tutta la magistratura, anche nei PM che hanno firmato il provvedimento nei miei confronti, perché sono convinto che in tutti loro sia vivo e forte un alto senso del dovere. Francamente, ha continuato il presidente, mi ha dato da pensare in questi giorni il fatto che io sia stato costretto agli arresti domiciliari a poche ore dalla mia partecipazione ad un Convegno scientifico a Montesarchio sull’eroe risorgimentale Carlo Poerio, martire della libertà, rinchiuso nelle carceri borboniche. In questo momento, ha proseguito Cimitile, il mio pensiero va a tutti gli illustri Colleghi, docenti e presidi universitari, che avevano con spirito di servizio accettato di procedere ai collaudi dei CDR e che si ritrovano a dover oggi combattere per la restituzione della dignità professionale e dell’onore ingiustamente calpestati con provvedimenti di spropositata gravità. Sono in questo momento assolutamente vicino al preside della Facoltà di Ingegneria dell’Università del Sannio, Filippo de Rossi, che ho conosciuto anni fa quale mio allievo, e nei confronti del quale nutro la più alta stima la sua integrità morale, la sua capacità professionale e il suo sapere scientifico. Ora – ha concluso Cimitile – ho solo voglia di rimettermi al lavoro per il bene del Sannio e per lo sviluppo del territorio».

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